mercoledì 20 gennaio 2010

Cosa succede in Val di Susa

"(...)L’altra cosa sorprendente sono la fermezza e l’intelligenza con la quale i valsusini riescono a opporsi, a manovrare quando occorre, a rafforzare i loro legami interni ed esterni. Si vedrà con ogni probabilità nella manifestazione di sabato quanti «chilometro zero» [nel senso dell’economia e nel senso della democrazia] arriveranno da tutto il paese, dalle città minacciate da basi militari, Ponti, autostrade e discariche. Eppure, non sono previsti, letteralmente non esistono nel vocabolario dei politici e nel panorama nazionale dipinto dai giornali. Che rabbia, per la signora Bresso o per l’ingegner Virano [il famoso «tecnico»] vedere che tutte le loro tattiche, dall’assorbire i sindaci al fare irruzione all’alba, falliscono sempre, checché ne scriva La Stampa, perché altri sindaci e presidenti di Comunità montana vengono eletti, e centinaia di persone appaiono magicamente davanti a trivelle e poliziotti. Non c’è dubbio che la Valle di Susa è la nostra Cochabamba. Nella città boliviana, dieci anni fa, un grande movimento di popolo strappò l’acqua dalle unghie di una multinazionale, dando inizio al movimento mondiale per l’acqua bene comune. In Val di Susa, rifiutando l’Alta velocità, si propone un’altra economia, una altro modo di vivere, una democrazia reale."
tratto da ... Sabato in Val di Susa, di Pierluigi Sullo, in uscita nella rubrica Cantieri Sociali del Manifesto del prossimo 21 gennaio.

Sabato 23 in Val di Susa ci sarà una manifestazione di sostegno al movimento NoTav, alla Comunità Montana e alla popolazione che il tunnel per il treno veloce dell'autoritarsimo, del danno al territorio, della mutazione della vita della comunità, del pensiero unico sullo sviluppo, dei media padroni dell'informazione, degli interessi dei forti sui deboli senza voce, della politica al servizio degli interessi economici e finanziari, proprio non lo vogliono.

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