tag:blogger.com,1999:blog-17414937843607468802024-03-14T07:02:09.099+01:00Cantiere sociale Arcipelago Napoliredazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.comBlogger416125tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-70931699271969032572011-10-13T00:01:00.002+02:002011-10-13T00:01:36.440+02:00Colpiscimi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-CIaoG2kZvxg/TpYOAyuJxoI/AAAAAAAAFas/U1P393ONFAQ/s1600/besbes01g.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="250" src="http://1.bp.blogspot.com/-CIaoG2kZvxg/TpYOAyuJxoI/AAAAAAAAFas/U1P393ONFAQ/s400/besbes01g.jpg" width="330" /></a></div>Non ho parole da un sacco di tempo<br />
... e non ci sono parole.....redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-67609741961463556762011-07-06T11:57:00.000+02:002011-07-06T11:57:09.310+02:00Pezzettini----Messaggio originale----<br />
Da: andreamorniroli@libero.it<br />
Data: 05/07/2011 19.21<br />
A: <sullo.zero@gmail.com><br />
Ogg: pezzettino senza pretese<br />
<br />
Ciao<br />
ecco un pezzettino molto di pancia su domenica <br />
<br />
Domenica ero alla manifestaziione No Tav in Val di Susa. Ci sono andato perchè penso che quella della valle non sia una questione solo di chi la abita ma di tutti e tutte quelle che in questo paese, in questi anni hanno mantenuto vive forme di democrazia dal basso, partecipate e libere, autonome da collusioni, collateralismi, carrierismi politici. Ci sono andato da operatore sociale che da anni lavora sui diritti degli utlimi e dei più fragili perchè penso che i diritti delle pesrone con cui provo a lavorare hanno qualche speranza in più di essere rispettati se la val di susa non verrà saccheggiata dagli istinti selvagi del profitto a cui gran parte della politica si genuflette e si vende. Ci sono andato da cooperatore sociale di una cooperativa sociale che aderisce a Legacoop, con orgoglio ma anche con la vergogna di sapere che a spingere per le grandi opere ci sono anche le grandi cooperative della lega. Ci sono andato da non violento convinto e ci tornnerei da nonviolento convinto. ci sono andato per affetto a molte e molti che conosco e che in val dui Susa vivono e lottano.<br />
Ci sono stato e ho partecipato al corteo autorizzato tra le migliaia di cittadine e cittadini che sono scesi fino alla centrale di Chiomonte guidati dagli amministratori e da uno striscione tenuto solo da biombi e bimbe con le magliette "meno trenoni più trenini". Il clima era quello dei grandi cortei di Genova, del Forum sociale di firenze, delle tante manifestazioni in difesa dei territori e contro la rapina dei beni pubblici. Un gran meticciato di facce, organizzazioni, appartenenze, culture ma senza nessun tentativo di apparire (se non per qualche eccsiivo piantatore di bandiere), di prendere la testa del corteo.Emozionante l'incrocio e l'intreccio con il corteo che saliva da Chiomonte. Bellissime tra i differenti verdi di abeti, pini e castagni le bandiere No tav.<br />
Ad un certo punto, si arriva ad un bivio con una strada che sale. Un organizzatore invita tutti a proseguire verso il basso di stare nel percorso autorizzato. Molti, moltissimi non ascoltano e salgono verso la frazione di Ramat da cui parton i sentieri nei boschi che arrivano fino al cantiere recintato. Zona, quest'ultima che sarà poi uno dei luoghi dimaggior confronto tra manifestanti e poliziotti. Moltissimi salgono. Non vedo "neri". Vedo giovani, uomini e donne, ciclisti, anziani con barba, scarponi e facce da montanari. Salgono in un nuovo corteo. Sicuramente quattro o cinque mila persone. Con Chiara Sasso, Mary Pazzi, Marco Revelli e qualche altro stiamo un po' nell'indecisione e poi decidiamo di scendere verso la centrale. Quando arriviamo la testa del corteo già si è sciolta, ma moltissmi rimangono li, di fronte alle barriere che impediscono uno degli accessi al cantiere. Molti si mettono a mangiare qualcosa, altri si allungano lungo il torrente che passa, altri ancora occupano un'area picnic. Dall'altra parte del ponte centianaia di poliziotti in tenuta antisommossa ci guardano. Slogan, canti. Molti gridano "andate via"; "giù le mani dalla Val di Susa". Apparentemente calma. Ma man mano che passanio i minuti mi sembra di essere tornato nelle piazze tematiche di Genova segnate da una tensione latente, ma densa, che in qualche modo non ti fa rilassare. Si sentono da lontano e poi sempre più vicini i colpi dei lacrimogeni che segnalano gli scontri negli altri punti dell'assedio al cantiere. Arriva la notizia che è stata ripresa la baita del presidio della Maddalena ma negli stessi momenti la gola inizia a bruciare per il fumo dei lacrimogeni che incomincia a velare l'aria nonostante gli scontri siano ancvora lontani. Passa il tempo, noi di qua i poliziotti di la. Non si sa bene che fare. Arriva Grillo a fare il suo comizio. Dice la famosa frase sugli eroi. Ma non è quella a darmi fastidio, sono le sue modalità. Ma non è questo l'importante. Ad un certo punto partono un po' di azioni simboliche. Un ragazzo riesce a fare due passi dentro al cantiere e subito scappa. Dai prati dietro ai poliziotti si vedono spuntare, molto probabilmente passati dal torrente, tre ragazzi che sventolano le bandiere no tav. Ovazione del popolo al di qua delle barricate che per altro, dopo qualche istante, si mette a fare il tifo perchè i tre scappano inseguiti da decine di carabinieri (non so che fine abbiano fatto). Ad un certo punto appare una corda con la quale si imbraga la barriera esterna (una grata di ferro con il filo spinato) e si inizia a tirare, in tanti tirano: donne e uomini; montanari e ragazzi dei centri sociali. Ad un scerto punto parte della pria rete viene giù.....Applausi......ci si ferma li e poi dietro c'è una cancellata in verde di ferro che neanche viene toccata. A quel punto all'improvviso partono i lacrimogeni. Lanciati da cattivi. I primi sulle prime file gli altri più indietro di cento metri, così per qualche minuto tutti sono costretti a stare nel fumo. Tutti opiangono qualcuno sputa o vomita. Vnegono fuori limoni, gocce di plasil, fazzoletti, taniche di acqua e limone, occhialini da piscina, maschere da mare, alcune maschere antigas....proviamo ariavvicinarci....altra pioggia di lacrimogeni....Ancora un tentativo, altra pioggia...E così via per più di un'ora. Alla fine la maggioranza dellle persone, quelle meno atrezzate se ne vanno. Le famiglie erano già andate via ai primi sentori di lacrimogeni. Mentre risalgo facendo il percorso del corteo al'indietro vedo arrivare un gruppo di ragazzi organizzati: caschi, maschere che scendono verso le barriere. Alcuni di loro parlano con forte accento piemontese, altri in dialetto.....Li vedo passare tra molti della valle, soprattutto anziani che li applaudono. "Meno pietre più persone" era uno degli slogan dei no tav in preparazione della manifestazione. La polizia ha fatto di tutto fin dall'inizio per mandar via le persone e arrivare al confronto fisico con chi era più attrezzato per resistere all'aggresione. Il progetto era chiaro: delegittimare, dividere, accusare, reprimere, sapendo che la gran parte dei mass media sarebbero stati complici e artefici della disinformazione, come regolarmente è avvenuto. Per fortuna i video stanno girando e la verità si può vedere facilmente su you tube e in rete. Per fortuna il movimento ha rivendicato. Per fortuna a tutti quelli che c'erano è stato chiaro chi era l'agressore e chi l'aggredito. Per fortuna il movimento ha detto che l'assedio al cantiere continuerà e per quel che mi riguarda cercherò di esserci il più possibile.<br />
<br />
</sullo.zero@gmail.com><br />
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un video<br />
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<iframe width="560" height="349" src="http://www.youtube.com/embed/K1IBGjx5Y8E" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-65088268728205134642011-07-03T16:23:00.000+02:002011-07-03T16:23:39.344+02:00Lezione per tutti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/kjB2QEcp0dU?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-54256040109608508712011-06-27T12:26:00.006+02:002011-06-27T12:43:31.562+02:00Valsusa<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-p2-KcxIw-Ck/TghZAK87oZI/AAAAAAAAFaI/fEZGKY0jiyY/s1600/260460_1859260520963_1224395843_31556854_8311187_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="432" src="http://2.bp.blogspot.com/-p2-KcxIw-Ck/TghZAK87oZI/AAAAAAAAFaI/fEZGKY0jiyY/s640/260460_1859260520963_1224395843_31556854_8311187_n.jpg" width="640" /></a> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">A TUTTE LE REALTA’ DEL PATTO NAZIONALE DI MUTUO SOCCORSO:</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">APPELLO ALLA MOBILITAZIONE PER LA VALSUSA</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">L'azione militare volta ad installare in valle il primo cantiere per il TAV Torino-Lione è iniziata alle 4 del mattino di questo lunedì 27 Giugno con la chiusura al traffico dell'autostrada A32, destinata a diventare uno dei teatri dell'intervento di forza contro i Valsusini. Un numero spropositato di agenti delle varie armi, una dotazione eccezionale di mezzi hanno aggredito il Presidio della Maddalena di Chiomonte da 3 lati.</div>Nell'area era presente un migliaio di presidianti che si erano fermati per la notte dopo la grande fiaccolata popolare della domenica sera.<br />
In 5 ore una troncatrice cingolata protetta da getti di idranti ha potuto aprire, nella delimitazione laterale delle carreggiate, un varco che intendono usare per far scendere mezzi e materiali utili ad allestire in terreni sottostanti il viadotto Clarea un simulacro di recinzione di cantiere: tanto basterebbe ad una complice UE per confermare il contributo di 670 milioni (che i nostri "piquattristi" non vedono l'ora di spartirsi)<br />
Con l'uso di molti lacrimogeni i presidianti sono stati sospinti nei boschi e lì inseguiti con lanci ulteriori.<br />
Intanto sulle statali della Valle di Susa si andavano radunando i manifestanti NO-TAV svegliati nelle loro case dai fuochi di artificio utilizzati per dare l'allarme. Un paio di concentramenti, per ora (Exilles, oltre Chiomonte e S. Ambrogio, in bassa valle), richiamano tutti ad iniziative di mobilitazione. Da Torino, dalla cintura, dalla Valsangone si sta convergendo in questi punti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">DALLA VALLE DI SUSA LANCIAMO UN APPELLO NAZIONALE AD UNA MOBILITAZIONE PACIFICA A SOSTEGNO DELLA RESISTENZA CONTRO IL TAV, IN TUTTE LE LOCALITA' IN CUI QUESTA SIA POSSIBILE.</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Abbiamo bisogno del vostro aiuto: vi chiediamo per ora di manifestarci solidarietà ed appoggio dalle vostre realtà RESISTERE PER ESISTERE!</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Continuate a seguire gli sviluppi sui nostri siti:</div><a href="http://www.notavtorino.org/">www.notavtorino.org </a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="http://www.notav.eu/">www.notav.eu </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="http://www.notav.info/">www.notav.info</a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">"<a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/18/flop-ad-alta-velocita-2/119855/">Il progetto Tav: un flop ad Alta Velocità</a>" di Luca Mercalli su Il Fatto Quotidiano del 18 giugno 2011 (Proposto da Paola Clarizia) </div>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-5740107622516619682011-06-27T11:35:00.001+02:002011-06-27T12:44:21.674+02:00Plebiscito Indignato<style>
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<div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">Presidio Permanente per il supporto all’attuazione del Piano dei rifiuti del ComuneIl Presidio autoconvocato e autorganizzato nasce dall’esigenza dei cittadini napoletani di dare il proprio contributo diretto alla soluzione del “problema rifiuti”, sia in questa fase di emergenza estrema, sia in un’ottica di medio, lungo periodo.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">Il presupposto da cui parte il Presidio, condiviso unanimemente al di là delle singole appartenenze politiche e/o partitiche, è quello di sostenere che la problematica napoletana dei rifiuti non debba mai più costituire il campo di battaglia di lotte politiche cittadine e nazionali e di interessi non sempre legittimi, ma che venga affrontato per quello che è realmente oggi per la vita di ciascun cittadino ed imprenditore napoletano: <u>IL PROBLEMA di cui bisogna trovare definitivamente la soluzione.</u></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">Le elezioni napoletane hanno chiaramente espresso l’opinione di un’ampia maggioranza sulla modalità di uscita da questa problematica: tocca adesso all’Amministrazione Comunale, ma anche a noi cittadini, agli imprenditori, ai commercianti, ecc… attivarsi e collaborare affinché quest’obiettivo venga raggiunto.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">Il tempo della discussione e della scelta democratica è ormai alle nostre spalle: adesso è il tempo dell’azione. </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">Per questo, alla luce degli ultimi avvenimenti e degli episodi di esasperazione e di intolleranza di parti sempre più numerose della popolazione, si è autocostituito il Presidio che opererà ad oltranza fino alla risoluzione del problema rifiuti.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">Il Presidio opererà sul breve e medio periodo su diversi livelli. </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">A breve tempo:</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">pressione democratica sulle istituzioni locali e nazionali e sugli organi di stampa affinchè si verifichino tutte le condizioni per la leale collaborazione interistituzionale per l’attuazione del programma approvato con la prima delibera della nuova Giunta Comunale di Napoli;</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">supporto alle Amministrazioni deputate alla realizzazione del Programma di cui al punto precedente;</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">autoindividuazione ed autoadozione di “comportamenti virtuosi” atti a facilitare il superamento dell’attuale fase di emergenza e alla realizzazione in tempi brevi di una stabile ed efficace raccolta differenziata nell’ambito di una definitiva attivazione del complessivo ciclo integrato dei rifiuti. </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">A medio tempo:</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">conseguire <a href="http://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=1741493784360746880&postID=574010762251661968" name="_GoBack"></a>alte percentuali di raccolta differenziata, obiettivo ambizioso, ma non irrangiungibile. Ciò consentirà di recuperare l’autostima dei cittadini e di riscattare la negativa immagine che si è formata negli ultimi anni, recuperando la reputazione, a livello nazionale e internazionale, di una città capace di affrontare e superare civilmente ed orgogliosamente le proprie difficoltà.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">Pertanto, nei prossimi giorni il Presidio farà azione continua e capillare, utilizzando tutti i mezzi a disposizione, di informazione e sensibilizzazione per:</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">diminuire sensibilmente il volume dei rifiuti (monouso, imballaggi, shopper, ecc…);</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;"> trattenere in casa, nei negozi, nei luoghi di produzione e distribuzione, per un periodo da concordare con l’amministrazione comunale, i rifiuti non organici, con esclusione, quindi, di tutte le materie deperibili, che, una volta ridotte notevolmente di volume, potranno essere ritirate dall’amministrazione comunale con puntualità;</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">coinvolgere le <i>unità di base</i></span><span style="font-family: Verdana;">, condominiali e associative (di categoria, cattoliche, ambientaliste, centri sociali, università, ecc…), per lo studio e l’assunzione di comportamenti virtuosi ed eventualmente, per organizzare collettivamente la consegna dei rifiuti differenziati direttamente presso le isole ecologiche;</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">promuovere e contribuire all’autorganizzazione di presidi di informazione, sensibilizzazione, nei quartieri, nelle piazze e nelle strade di Napoli, per l’attuazione partecipata di questi punti.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">Le iniziative saranno condotte sempre nel rispetto delle leggi e con il coinvolgimento del massimo numero di cittadini possibile.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">Sarà necessario che l’Amministrazione Comunale individui dei referenti con cui il Presidio possa relazionarsi per il migliore svolgimento delle attività ed evitare sovrapposizioni ed incoerenze con gli indirizzi e con le azioni messe in campo dal Comune.</span></div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana;">Napoli, li 23.06.11 </span></div><div class="MsoNormal"><br />
</div>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-38592069444816141112011-06-15T00:06:00.001+02:002011-06-15T00:09:22.494+02:00in attesa di ritrovarci, dedicato a chi ha votato ai referendum e cerca di sè, di altri, dell'altro, in città.<br />
<br />
<iframe width="425" height="349" src="http://www.youtube.com/embed/6ofBrpkGq7Y" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-53696393833549006302011-06-02T12:33:00.009+02:002011-06-02T13:01:47.138+02:00Una rivoluzione "normale"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-auAG9cmGHws/R5DQYxxfhkI/AAAAAAAAADg/9OyIv8HLOfA/s1600/Arcipelago+NEW.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="128" src="http://3.bp.blogspot.com/-auAG9cmGHws/R5DQYxxfhkI/AAAAAAAAADg/9OyIv8HLOfA/s320/Arcipelago+NEW.gif" width="320" /></a></div>Piera e Giovanni sono i creatori del logo del nostro cantiere, un regalo di cui siamo sempre stati riconoscenti e che ....non bastano cento pastiere.<br />
Oggi Piera manda questo messaggio al sindaco. Lo facciamo nostro, perchè presto, al più presto possibile, con questa disposizione di animo (e testa e corpo), vorremmo ricominiciare.<br />
<a href="http://cantieresocialenapolioggi.blogspot.com/2011_06_01_archive.html#869641708263010948">Qui</a>, inoltre, il pezzo di Andrea, sempre sul la Repubblica Napoli di oggi. Evviva la repubblica!<br />
<br />
<b>Una rivoluzione "normale"</b><br />
di Piera Taglialatela<br />
<br />
CARO sindaco de Magistris, una Napoli ormai mortificata, nascosta e avvilita ti ha scelto come primo cittadino. E' quella parte della città che raramente fa notizia, che vive nelle retrovie, né ricca né povera, lavoratrice, che differenzia da anni i rifiuti e considera fondamentali parole ormai prive di senso come rispetto, uguaglianza, solidarietà e democrazia. E' quella parte che educa i propri figli combattendo una guerra disperata contro l'imbarbarimento dei valori e tenta di improntare la vita a una normalità da troppo tempo negata. Abbiamo intravisto in te un coraggio e una disponibilità che non sentivamo da troppo tempo. Ti sei candidato contro tutto e tutti e ci hai offerto la grande opportunità di potere scegliere senza cadere in derive destrorse e berlusconiane: è l'occasione che aspettavamo per dimostrare a tutti che un'altra Napoli è possibile. Siamo quelli che non sono andati via dalla nostra amata/odiata città perché figli di questa terra che ci ha maltrattato in tante occasioni, ma che ci ha anche dato molto. Vorremmo che i nostri figli potessero scegliere liberamente di restare o partire, che le nostre strade tornassero a essere pulite e sicure senza presidi militari ma perché questo è "normale". Ci aspettiamo molto da te, ma non sarai solo: tutti i cittadini che ti hanno votato sono ansiosi di contribuire alla rinascita. Crea comitati di quartiere che elaborino proposte e sollevino problemi, informaci pubblicamente degli ostacoli che certamente incontrerai sulla tua strada, mettici in condizione di partecipare al governo della nostra città. In pochi hanno capito la reale portata di quanto sta accadendo a Napoli: una rivoluzione "normale".<br />
<br />
Da La Repubblica Napoli, 2 giugno 2011redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-21557193029014556872010-07-21T11:31:00.001+02:002010-07-21T11:33:44.788+02:00In CartaE' triste ed imbarazzante leggere sulle news di Carta che arrivano su questo nostro blog un titolo di ieri che recita " Io li dimetto". Non entro nel merito dei contenuti di questo pezzo come degli altri che stanno uscendo da quando alla direzione di Carta non c'è più Pier Luigi Sullo e alla redazione, oltre che alla guida della cooperativa, non c'è più Anna Rizzo. Penso solo che quello che viene raccontato nel pezzo "<a href="http://carta.org/rivista/19748">Cari lettori</a>" è sconcertante, parziale e ingiusto verso me, una delle tante care lettrici, associata a Cantieri Sociali, co-fondatrice di Arcipelago Napoli, affezionata quanto discontinua redattrice di questo blog nel quale c'è scritto "promosso da Carta". Penso che Carta senza Gigi è come Repubblica senza Scalfari, che si potevano trovare altri modi di rapportarsi al conflitto, che è inconcepibile un passaggio di direzione muto del saluto e del racconto di chi "lascia", che è offensivo e velleitario chiedere a me, una delle tante, di continuare a sostenere Carta.<br />
Informata da Andrea (per quello che anche lui ne sa) aspetto di conoscere meglio i fatti, di essere messa dalla nuova direzione nella condizione minima di comprendere quello che è successo e di confrontarmi con le altre e gli altri di Arcipelago Napoli su quello che potrà essere in futuro il rapporto tra carta e i cantieri e tra carta e Arcipelago. Aspetto, prima di assecondare la tentazione sempre più forte di chiudere.redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-31426184263975324482010-07-13T09:56:00.000+02:002010-07-13T09:56:45.118+02:00L'Aquila<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" height="204" src="http://1.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TDwb6A7KEmI/AAAAAAAAFW4/_uK2nfXlv_0/s640/banner+blog+03.jpg" width="640" /><a href="http://unacarrioladidisegni.blogspot.com/">http://unacarrioladidisegni.blogspot.com/</a></div>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-85206312598579375932010-07-07T12:28:00.006+02:002010-07-07T12:35:07.523+02:00lancillotto!dal sito dell'ADUC qui. Segnalato da Paola e veramente carino! <br />
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<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" src="http://avvertenze.aduc.it/generale/files/image/Pulce/cavaliere%20jpg.jpeg" />Troppe cose impegnative al varo dell'estate? E dunque: <b>Alleggerire! </b>–è la parola d’ordine. Non che sia tanto facile oggi, perché la situazione economica, sociale e politica è tutto fuorché lieve e ciò si riflette nelle vite delle singole persone, soprattutto di quelle comuni come sono io, che si trovano confrontate non solo con la crescente difficoltà a far quadrare i loro più o meno magri bilanci, ma anche con un diluvio di cialtroneria e pressappochismo (a volte addirittura protervi) proveniente anche da dove non te l’aspetteresti. Per non parlare della nausea per il quotidiano dileggio a cui siamo esposti, quando ti dicono che le tasse non aumentano… e intanto cresce, solo per fare un esempio, il costo dei biglietti dei bus, e aumentano i pedaggi autostradali, in tutti i sensi; nel senso che cresce il costo dei vecchi e vengono introdotti nuovi pedaggi su strade che fino a ieri ne erano esenti… Per non parlare delle tasse regionali e comunali.</div><br />
E allora, che fare? Dobbiamo davvero scontare la condanna a mantenerci con la faccia scura e ad essere sempre e solo pronti a digrignare i denti, atteggiando la bocca, al massimo, a una smorfia sogghignante? Dobbiamo davvero rassegnarci a non avere più il sano senso dell’umorismo e a sostituirlo con l’amaro, bilioso sarcasmo? Vogliamo davvero non sorridere più?<br />
No, io <b>non voglio rinunciare a sorridere </b>–in tutti i sensi del termine: <b>sorridere alle</b> persone e alle cose, e <b>sorridere delle </b>situazioni e anche di me stessa, per il semplice fatto che ciò mi fa stare meglio e mi fa affrontare la realtà con un respiro più largo –quello della vita.<br />
E’ così che mi posso impegnare in un’azione concreta per tentare di <b>dare un altolà</b> a una situazione che giudico grave e, nello stesso tempo, guardarmi con quel minimo di distacco necessario a non prendermi sul serio al 100%. Mi aiuta, al momento giusto, e mi diverte un sacco, il raccontare le mie gesta in sciamannatissimi “ottonari”, come quelli che si possono leggere qui sotto e che risalgono a circa un mese fa.<br />
<a href="http://cantieresocialenapoli.blogspot.com/2010/07/lancillotto.html">(Continua...)</a><br />
<a name='more'></a><br />
L’oggetto del contendere con la sindaca mi pare chiaramente espresso dai nobili versi che seguono, ma, per chi legge un po' di fretta, posso riassumerlo così: in un piccolo parco pubblico, dove si trova un bell'albicocco, si apre un cantiere per il ripristino di un edificio adiacente, e, vicino alla pianta noto, con raccapriccio, che sono state gettate le basi per installare la gru. Un muratore mi conferma che dovranno tagliare dei rami dell'albero e io scrivo alla sindaca una e-mail, pregandola di affidare la cura della pianta a un esperto giardiniere, ma la signora non risponde. A quel punto riparto, citando l'ADUC e inviandole la poesia di Bertolt Brecht <b><i>Primavera 1938</i></b> (vedere la noterella del <a href="http://avvertenze.aduc.it/lapulce/forza+della+vita+compassione+umana+piccola_13362.php">15 marzo 2008</a>), ricordandole, dato che è anche di centrosinistra, che, se lui, esule in Danimarca e impegnato a scrivere contro il nazismo e l’incipiente guerra mondiale, trovò il tempo per difendere da un’improvvisa gelata un giovane albicocco, poteva fare altrettanto anche lei che senz'altro aveva problemi meno gravi di lui. Il giorno dopo arriva l'e-mail dell'ingegnere del Comune che mi assicura che la pianta sarà scrupolosamente tutelata.<br />
Ecco dunque questi nobili, alati, ispiratissimi versi… <br />
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<i><b>E’ arrivato Lancillotto<br />
già succede un Quarantotto.<br />
Alla Sindaca rivolto<br />
Or difende l’albicocco<br />
Dall’assalto muratorio…<br />
<br />
Non risponde la gaglioffa?<br />
Lui attende un po’ di giorni.<br />
Dopo quindici riparte,<br />
Chiama Bertolt in aiuto<br />
E all’attacco torna già.<br />
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Vuol di grazia la donzella<br />
sul futuro della pianta<br />
un suo verbo proferir?<br />
Alla firma Lancillotto<br />
ora aggiunge una postilla:<br />
“Socio attivo son dell’ADUC<br />
giovanotta, che ti credi?!<br />
Non demordere è il mio motto<br />
Mi vuoi dar soddisfazion?”.<br />
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Sarà stato questo o quello.<br />
Puro caso essere può,<br />
ma di fatto immantinente<br />
la risposta or arrivò.<br />
L’ingegnere del Comune<br />
assicura l’attenzione <br />
per la pianta minacciata<br />
affinché indenne passi<br />
dal lavoro nel cantier.<br />
<br />
Or deposto ha Lancillotto<br />
Elmo e lancia pel momento.<br />
Ma se c’è bisogno ancora<br />
È ben pronto a ripartir…</b></i>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-41318572206601625282010-07-01T18:08:00.002+02:002010-07-02T09:12:14.445+02:00L'alternativa a Marchionne<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TC2RP0Dir6I/AAAAAAAAFWw/HSWNPk-xhn4/s1600/img1_int_panda%5B1%5D.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="90" src="http://1.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TC2RP0Dir6I/AAAAAAAAFWw/HSWNPk-xhn4/s200/img1_int_panda%5B1%5D.jpg" width="200" /></a></div><a href="http://www.ilmanifesto.it/archivi/commento/anno/2010/mese/06/articolo/2926/">L'alternativa a Marchionne</a>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-14591017099931920002010-07-01T11:54:00.004+02:002010-07-01T12:00:44.664+02:00Nati il 5 di luglio<div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: Century Gothic; font-size: x-small;"><span style="color: red; font-family: "Century Gothic"; font-size: 10pt; font-weight: bold;">Lunedì 5 Luglio 2010</span></span></b><span style="font-family: Century Gothic; font-size: x-small;"><span style="font-family: "Century Gothic"; font-size: 10pt;">, anniversario della fondazione <a href="http://www.insef.it/">dell'Insef</a>, dalle <span style="color: red;"><span style="color: red;">19</span></span> alle <span style="color: red;"><span style="color: red;">22</span></span> ci sarà una <span style="color: red;"><span style="color: red;">Festa Multietnica</span></span> con Cucina, Balli, Musica e Video Multimediali organizzato dall’Insef - Insegnanti Senza Frontiere - e Dedalus, presso la <span style="color: red;"><span style="color: red;">Scuola G. B.</span></span><span style="color: red;"><span style="color: red;"> Vico</span></span>, in Via Salvator Rosa, 117 a Napoli.</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TCxlt8AHJII/AAAAAAAAFWg/6pxhoJX1mxA/s1600/Locandina+5+luglio.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://1.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TCxlt8AHJII/AAAAAAAAFWg/6pxhoJX1mxA/s400/Locandina+5+luglio.JPG" width="305" /></a></div>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-60006004033482155002010-06-30T13:36:00.003+02:002010-06-30T13:40:44.629+02:00Vietato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TCssGrkVRUI/AAAAAAAAFWY/fUnnsZHiOlE/s1600/_4minimassaggio-professionale.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TCssGrkVRUI/AAAAAAAAFWY/fUnnsZHiOlE/s320/_4minimassaggio-professionale.jpg" /></a></div>Vietato vietare. Potrebbe essere questa l'unica oppressione, d'estate e d'inverno, in un mondo vivo e democratico, governato dal popolo delle libertà. <a href="http://notizie.virgilio.it/notizie/top_news/2010/06_giugno/30/trasmettono_infezioni_vietati_i_massaggi_in_spiaggia,24997936.html">Ma tant'è .... </a><br />
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l'immagine è presa dal sito <a href="http://bellezza.pourfemme.it/foto/massaggi-spiaggia/">Bellezza Puorfemme </a>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-13495024893381394402010-06-28T13:40:00.002+02:002010-06-28T14:02:33.471+02:00Grida Gridas!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TCiJf5MBv5I/AAAAAAAAFWQ/HCS2MerWfZg/s1600/q4_on.gif" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" ru="true" src="http://3.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TCiJf5MBv5I/AAAAAAAAFWQ/HCS2MerWfZg/s200/q4_on.gif" width="175" /></a></div><br />
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MARTEDi' 29 giugno <br />
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Una delegazione del GRIDAS sarà ricevuta a Palazzo San Giacomo dall'Assessore D'Aponte (Assessore al Patrimonio) e dal Presidente dell'IACP Acampora per tentare una soluzione politica alla questione.<br />
Convochiamo, dalle 8:30, un presidio sotto Palazzo San Giacomo per supportare la delegazione: invitiamo tutte le realtà che ci appoggiano a partecipare per testimoniare che questa battaglia non riguarda solo il GRIDAS, ma tutta Napoli e che la legittimazione degli spazi pubblici e del valore sociale e culturale di chi opera per il riscatto sociale nei vari territori è una scelta politica precisa che non può sottostare a giochetti politici e rimbalzi di competenze.<br />
- alle ore 18:30, è convocata presso la sede del GRIDAS una nuova Assemblea Pubblica per fare il punto della situazione e organizzare i successivi appuntamenti tra cui l'organizzazione di un "appuntamento" allo scadere del termine dei 15 giorni ingiunti dall'IACP per presidiare o, magari, festeggiare il centro sociale.<br />
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Il comunicato è della <a href="http://www.retecivicanapoli.org/elgg/retecivica/weblog/4805.html">Rete Civica Napoli </a><br />
L'immagine (ovviamente) è del <a href="http://www.felicepignataro.org/home.php">Gridas </a><br />
Le vicende (note) sono riportate in Oggi in Cantiere e, comunque, l'adesione all'appello è <a href="http://www.felicepignataro.org/il-gridas-non-si-tocca/adesioni.php">qui</a>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-64709367642730162972010-06-24T09:34:00.005+02:002010-06-24T11:39:15.668+02:00Compagne e compagni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TCMKbbPpDVI/AAAAAAAAFVY/Pgbgkh-D5hg/s1600/img1_int_panda%5B1%5D.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" ru="true" src="http://4.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TCMKbbPpDVI/AAAAAAAAFVY/Pgbgkh-D5hg/s320/img1_int_panda%5B1%5D.jpg" /></a></div>La narrazione sul referendum più "libera" l'ha fatta <a href="http://www.napolionline.org/new/strappo-generazionale-dietro-il-voto-quarantenni-pronti-allo-straordinario-i-giovani-non-rinunciano-al-sabato-libero">Il sole 24 ore</a><br />
Si può storcere il naso sugli accenti e gli accenni alla movida e ai bamboccioni (che pure ci stanno insieme a tante altre piccole rese di grandi contraddizioni); ma per il resto non possiamo che dire grazie, pure a Mariano Maugeri.redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-66200234103219292732010-06-20T12:18:00.003+02:002010-06-21T10:52:07.088+02:00In bianco<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TB3rfrjaPiI/AAAAAAAAFVI/2yNttERm2wA/s1600/n50239828665_1006.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://4.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TB3rfrjaPiI/AAAAAAAAFVI/2yNttERm2wA/s200/n50239828665_1006.jpg" width="186" /></a></div>In bianco c'è andata la marcia dei 40(senza mila) che - complice quel Dio che forse non è morto (ancora)- hanno beccato anche l'acqua (la più comune di tutte, senza colore bollicine e prezzo, che cade dal cielo). <br />
Nel frattempo fa piacere leggere in questa domenica mattina particolarmente patriottica un Mimmo De Masi sul Mattino (<a href="http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20100620&ediz=NAZIONALE&npag=1&file=obj_14.xml&type=STANDARD">in prima</a> e a <a href="http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20100620&ediz=NAZIONALE&npag=14&file=obj_265.xml&type=STANDARD">pag.14</a>) che si scatena contro la gobalizzazione e contro la versione Fiat-Panda, con i suoi effetti sul lavoro e le sue prospettive di robitizzazione di corpi e anime tese a produrre il più insulso tra i veicoli a motore. Un De Masi che addirittura cita il "pezzo" del collega <a href="http://temi.repubblica.it/micromega-online/fiat-ricatti-e-sfruttamento-sotto-il-velo-della-globalizzazione/">Luciano Gallino del 14 giugno su Repubblica</a>. E conclude, Mimmo, con una citazione illuminante di Borges "quando arrivi a un bivio, imboccalo", forse per dire che siamo con la testa già contro il muro. Che Mimmo sia geniale in certe sue intuizioni è confermato dalla potenza di questa citazione che ha definitivamente sciolto la mia titubanza davanti a un desiderio che da giorni mi insegue. Prendere il simbolo di Fammiscegliere e utilizzarlo per esprimere solidarietà agli operai di Pomigliano, esprimere tangibilmente un partecipazione, una messa in discussione, un voglia di cambiare e di lottare. Una pensata del cavolo, piena di malinconia, tipica di chi la pensa e non la vive, e perciò si può permettere di allungare lo sguardo altrove, di imboccare il bivio, la possibilità, il dubbio, la discussione. Ma almeno questo si facci. E almeno per questo, grazie Mimmo!<br />
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ps ovviamente con il permesso del gruppo <a href="http://www.fammiscegliere.com/">Fammiscegliere </a>che per il momento possiamo solo promuovere.redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-1636808240185806252010-06-19T10:22:00.000+02:002010-06-19T10:22:10.753+02:00CecitàTutto bianco, come i colletti che sfilano oggi dopo trent’anni fa, come la bandiera senza l’amore che l’ha unita e senza la padania, come l’identità europea senza cittadinanza, come il piatto a tavola di casa di decine di migliaia di famiglie che oggi non hanno brucato niente tra le carte di euro che circolano nei mercati e tra amici e parenti e tra banchi e uffici di assistenza. Tutto bianco di cecità nel napoletano, oggi. Ciao Saramago.redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-68084686177355078122010-06-16T09:32:00.004+02:002010-06-16T10:07:34.233+02:00D'accordo<b>doppio vincolo e paradosso</b><br />
di Franco Berardi* <br />
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“Occorre dare vita all’Europa politica, occorre una capacità di decisione politica comune.” Questo è stato per molto tempo il ritornello di molti eurofili benintenzionati. Nei giorni della crisi greca intellettuali come Jurgen Habermas e Barbara Spinelli lo hanno rilanciato con toni drammatici. Mentre la cura neoliberista e la speculazione finanziaria producevano i loro effetti congiunti sull’economia dei paesi più deboli, l’unica salvezza sembrava poter venire da un salto in avanti nell’unità politica.Alla fine sembra di poter dire che gli eurofili sono stati accontentati. Infatti quel che di nuovo è venuto fuori dalla crisi di pprimavera è proprio questo: per la prima volta l’entità europea decide di agire in maniera politicamente coordinata. Peccato che l’unità politica europea si manifesti unicamente come affermazione di una maggior rigidità nell’applicazione delle norme monetariste che governano la vita dell’Unione.<br />
La politica al posto di comando per affermare con decisione che solo la finanza è al posto di comando, e solo gli interessi della finanza contano per il ceto politico europeo. Dopo trent’anni durante i quali, in nome del principio universale di competitività, sono stati attaccati gli istituti dello stato sociale, la previdenza, le pensioni, la scuola pubblica, i trasporti pubblici, ecco che oggi l’unico obiettivo che appare chiaro ai decisori europei è riduzione ulteriore della spesa pubblica, taglio degli stipendi dei lavoratori pubblici, rinvio dell’età di pensionamento, e così. Nessun rispetto per i diritti acquisiti dai lavoratori, nessun rispetto per i bisogni della società. Del resto Thatcher aveva detto: alla parola “società” non corrisponde nulla, e quella affermazione comincia a diventare vera come una profezia che si auto realizza. La società sta in effetti scomparendo, per lasciar posto a una giungla nella quale tutti combattono contro tutti. Dopo la crisi greca le regole del dogmatismo monetarista della Banca Centrale sono irrigidite come se una maggiore dose di veleno potesse funzionare da antidoto. La stretta fiscale colpisce anzitutto la domanda, quindi approfondisce la recessione. L’unico risultato prevedibile è un’ulteriore concentrazione della ricchezza nelle mani della classe finanziaria e un ulteriore impoverimento dei lavoratori. (<a href="http://cantieresocialenapoli.blogspot.com/2010/06/daccordo.html">Continua...</a>)<br />
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su Facebook <br />
8 giugno 2010<br />
<i>sulla <a href="http://www.facebook.com/note.php?note_id=412171395368&id=1085524363&ref=mf">sua pagina</a> trovate anche un ampio dibattito</i><br />
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Dopo il collasso del sistema finanziario americano si diffuse la speranza che la direzione imposta alle politiche economiche dal neoliberismo potesse essere invertita o per lo meno attenuata, e che potesse iniziare un processo di redistribuzione del reddito in funzione di rilancio della domanda. Niente di tutto questo è accaduto. Al contrario, come ci ha informato la rivista Forbes, nel 2009 il numero degli ultra ricchi è aumentato del venti per cento. La società è stata ulteriormente rapinata a favore delle grandi banche. Ora la crisi europea riproduce la dinamica del bail-out in una forma ancor più implacabile, con una sorta di ferocia matematica.<br />
Esistono le condizioni per fermare questa corsa folle? Un’esplosione è molto probabile, perché in alcuni paesi europei le condizioni di vita stanno diventando intollerabili. Ma la decomposizione del fronte del lavoro, la precarizzazione, l’assenza di coscienza solidale minacciano un esito terribile: guerra civile inter-etnica su scala continentale, sgretolamento progressivo dell’Unione europea che negli ultimi cinquanta anni ha tenuto sotto controllo gli istinti di guerra sul continente.<br />
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La causa di questa impasse non sta solo nella mancanza di volontà del ceto politico europeo, ma soprattutto nella paralisi dell’immaginazione dell’intera società. Soluzioni diverse da quella monetarista appaiono inimmaginabili.<br />
Ma dietro la calma glaciale dell’euroburocrazia finanziaria sembra di percepire una vibrazione di panico. E non è difficile comprenderne le cause. Da trent’anni il valore universale è la competitività, che si riduce a un solo criterio: vince chi riesce ad aumentare la produttività mantenendo più basso il costo del lavoro. Se la gara è questa è chiaro che l’Europa non può vincerla. Quanto tempo occorrerà perché il salario medio di un lavoratore europeo possa essere come suol dirsi “competitivo” (alla rovescia) con il salario di un operaio indiano? O cinese? O vietnamita? Per quanto il ceto politico e imprenditoriale europeo si possa impegnare, occorrerà un tempo troppo lungo, e un prezzo umano troppo sanguinoso perché il gioco valga la candela. Ecco perché i cosiddetti mercati non credono nel futuro europeo, perché se il criterio è il massimo profitto d’impresa e la competitività verso il basso, il declino europeo è garantito.<br />
Ma chi lo ha detto che quello sia l’unico criterio? Bateson definirebbe la malattia europea come doppio legame, o ingiunzione contraddittoria. Come quando si dice: “Sii spontaneo.” Se obbedisco all’ingiunzione non sarò spontaneo, se non obbedisco come posso esserlo?<br />
Il Neoliberismo ingiunge alla società europea di essere competitiva e al tempo stesso le ingiunge di devastare le strutture che costituiscono la condizione culturale e produttiva della sua ricchezza. L’idea monetarista e neoliberale della ricchezza coincide sempre più con la miseria della società. E questo non basterà all’Europa per essere competitiva sulla scena globale. E allora? Bateson suggerisce una soluzione di tipo paradossale. E questa è la soluzione paradossale: puntare sulla ricchezza della cultura, sulla ricchezza di consumi collettivi di alta qualità, sulla de-privatizzazione e l’aumento dei salari. Puntare sul reddito di cittadinanza come condizione di una forma di vita rilassata, felice, solidale e produttiva. I criteri di Maastrich non sono una legge di natura, sono una decisione umana, sono una convenzione di linguaggio. Un gesto di linguaggio può dissolvere quella gabbia.<br />
Naturalmente questo è il contrario esatto della visione che ci propone la classe finanziaria, per la quale ricchezza significa immiserimento sociale. Ma esistono le condizioni culturali per aprire un processo che vada in questa direzione? Attualmente non esistono perché l’immaginazione sociale è bloccata, anzi maledetta. L’immaginazione è fuorilegge, nella sfera del capitalismo finanziario. Ma senza immaginazione lo sfacelo e la de-civilizzazione sono garantite.redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-73887406944790613852010-06-09T11:39:00.000+02:002010-06-09T11:39:55.941+02:00DomandeSappiamo che alle domande il nostro premier di solito non risponde, lo farà il suo governo alle domande da disoccupato che pone Luciano Gallino e che potete trovare <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/06/02/qualche-domanda-al-governo.html">qui</a>?<br />
Mi permetto solo una piccolissima aggiunta alle domande di Gallino: perchè la nostra Unione Europea può imporre sulle donne l'età della pensione a 65 anni e non può invece imporre che i tassi di attività femminili raggiungano livelli minimi di "decenza" sociale?<br />
Buona lettura<br />
Susiredazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-49944820604514868442010-05-31T11:50:00.002+02:002010-05-31T11:51:29.717+02:00Basic Income<a href="http://2.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TAOD-CjYlKI/AAAAAAAAFUo/wuuJ1OCot6g/s1600/copertina-119.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/TAOD-CjYlKI/AAAAAAAAFUo/wuuJ1OCot6g/s320/copertina-119.jpg" /></a><br />
Per gentile concessione dell'editore pubblichiamo l'intervista di Giuliano Battiston a Philippe Van Parijs dal titolo "<a href="http://docs.google.com/fileview?id=0B4ndtRsPWAmAMDc1YmZhYzctYTU1Ni00NmExLTk4ZjMtMzZhOWQxNzQ0N2Iy&hl=it">Economia e solidarietà</a>" tratta dal numero 119 (maggio 2010) della rivista "Lo Straniero".<br />
Si parla di <i>basic income</i>, un tema che stiamo approfondendo nel cantiere e di cui vorremmo discutere in un prossimo incontro.redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-32013518949756901402010-05-19T09:25:00.000+02:002013-04-12T16:03:02.776+02:00Le vite degli altri<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/S_OSOEbXwCI/AAAAAAAAFUg/zlxIjqeyNmU/s1600/VitedegliAltri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/S_OSOEbXwCI/AAAAAAAAFUg/zlxIjqeyNmU/s320/VitedegliAltri.jpg" width="226" /></a></div>
redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-37295800838649756552010-05-18T17:03:00.001+02:002010-05-18T17:04:58.742+02:00riattivatidal rischio di vivere, come lo vede Marco<br />
<br />
<i>Il commento</i><br />
<b>Rischio di vivere e riti di passaggio</b><br />
<br />
di MARCO ROSSI-DORIA<br />
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Una ragazza si è buttata da una finestra del Liceo Umberto. Si salverà, dicono i medici. Speriamo che, una volta affrontate le ferite del corpo, possa incontrare un aiuto che lenisca la difficoltà acuta di stare al mondo che l'ha spinta verso un gesto così estremo e che l'aiuti a stare meglio dentro se stessa. E siamo vicini ai genitori, al loro smarrimento. Solidarietà e presenza sono l'aurora di ogni relazione umana, di ogni comunità. A volte bisogna ritornare all'aurora, ritrovare il senso primo. E fermarsi per poterlo fare.<br />
<br />
Stiamo ora vicino ai ragazzini e alle ragazzine di questa scuola. Essi, infatti, provano pena per la loro compagna e, al contempo, provano pena anche per se stessi. Perché - com'è normale - i gesti estremi rimescolano i propri più intimi pensieri, le angosce del proprio crescere. Perciò: va oggi dato loro uno spazio di ascolto e di riflessione. Pacato. Serio. Si sospendano le lezioni. Ci si metta in cerchio nelle aule. Si parli, ci si ascolti. I docenti ascoltino, dicano la loro con rispetto per le difficoltà del crescere oggi ma senza rinunciare all'essere sponda adulta. Si tratta di fare questo, semplicemente, così come tante volte tanti docenti già fanno, con competenza e sensibilità. on è il primo episodio che accade in questo liceo. C'è bisogno di dare parola alla pena. Di trovare un tempo dedicato.<br />
<br />
Molti docenti, ovunque in Italia - d'accordo con i dirigenti e con le direzioni regionali della pubblica istruzione - stanno avviando modi per stare più vicino ai ragazzi. Senza, con questo, rinunciare alla propria funzione docente, al rigore che ogni apprendimento richiede, all'assetto di una scuola che sia tale. Si può fare. A dicembre un'alunna di una scuola del Nord si è uccisa gettandosi nel vuoto, subito dopo scuola. C'era di mezzo l'amore. Come spesso è in adolescenza. E l'abbandono. I ragazzi della sua scuola si sono fermati. Hanno potuto parlare di sé. Hanno raccontato. Hanno espresso ora il senso di colpa, ora la rabbia, ora l'incomprensione o l'avversione per il gesto della compagna, ora lo smarrimento intollerabile per la perdita. Hanno pianto e hanno cercato le parole perché il rischio del vivere che ciascuno sentiva potesse essere parte di qualcosa di comune. È stato un rito di passaggio. Infatti ci vogliono riti per poter contenere ed elaborare l'impotenza di fronte al dispiacere, alla frustrazione, all'assenza di senso di molte umane vicende. Ci vogliono riti mentre si cresce. E sono i riti che ora mancano.<br />
<br />
Quella esperienza ha rimescolato il clima di quella scuola. Ha fatto emergere possibilità di rinascita e di progetto, ha ricreato una comunità fatta di parole, propositi e azioni comuni. Si sono organizzate gite, gruppi di studio, mostre. Si è re-inventato anche l'apprendere. Perché, gradualmente, intorno all'apprendere si è rafforzata e meglio articolata la cornice di empatia, di solidarietà, di incontro tra generazioni e tra coetanei. I genitori hanno fatto parte di questo moto. Hanno portato i loro saperi a scuola, si sono offerti di aggiustare quel che c'era da aggiustare, hanno ri-pattuito insieme la alleanza tra adulti che sta a presidio delle regole, hanno scoperto che si può dare e non solo chiedere a una scuola.<br />
<br />
Nessuno può togliere la pena dal mondo. Nessuno può eliminare la fatica e il rischio di crescere. Ed è insensato pensare che la scuola da sola possa assolvere a una funzione adulta generale che è sparita dai media, dalla politica, dal senso comune. La società intera deve ri-acquisire pulsioni, ambizioni e soprattutto competenze educative. È un processo che sarà lungo e faticoso. Che si deve nutrire di atti, di gesti significativi. I genitori vanno trattati da alleati permanenti ma anche chiamati a rispettare la scuola, per il bene di chi ci cresce dentro.<br />
Va ripreso da noi tutti il tema dell'adolescenza, del suo profondo significato di passaggio verso la differenziazione e identificazione di ogni persona in crescita. Nelle scuole c'è da lavorare sulla dimensione di gruppo degli adolescenti che risulta ancora poco osservata e curata. Il gruppo è un luogo di attribuzione di significati, di problematizzazione e di ricerca di senso. È uno spazio mentale e di immaginazione in cui la soggettività del singolo si alimenta costruttivamente. Dovrebbe e potrebbe costituire l'occasione per una presa di coscienza di sé come presa di coscienza del mondo, rappresentare un ponte tra l'interiorità e il collocarsi spazialmente e temporalmente nella comunità.<br />
<br />
L'educare deve ridiventare un'ambiziosa sfida della nostra collettività. La città tutta intera deve trovare anch'essa uno spazio per ripensarsi come luogo nuovamente educante. <br />
<br />
(La Repubblica - Napoli, 18 maggio 2010)redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-75958665077673377062010-04-13T13:21:00.001+02:002010-04-13T13:22:49.605+02:00Io sto con<div id="container"><div id="ita"><div class="h_header"><div class="header"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/S8RTEb2zWKI/AAAAAAAAFUQ/y4OyBX34DoA/s1600/Logo_Emergency.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/S8RTEb2zWKI/AAAAAAAAFUQ/y4OyBX34DoA/s320/Logo_Emergency.gif" /></a></div></div><div class="header2"></div><br />
</div><hr style="clear: both; visibility: hidden;" /><h2 style="color: #ec734c; font-size: 1.2em; text-align: center;">SABATO 17 - ore 14,30<br />
<br />
Appuntamento in piazza Navona ROMA</h2>Sabato 10 aprile militari afgani e della coalizione internazionale hanno attaccato il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah e portato via membri dello staff nazionale e internazionale. Tra questi ci sono tre cittadini italiani: Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani.<br />
Emergency è indipendente e neutrale. Dal 1999 a oggi EMERGENCY ha curato gratuitamente oltre 2.500.000 cittadini afgani e costruito tre ospedali, un centro di maternità e una rete di 28 posti di primo soccorso.<br />
<br />
<div style="font-weight: bold; text-align: center;">IO STO CON EMERGENCY</div><br />
<br />
<br />
<ul><li><a href="http://www.emergency.it/appello/form.php?ln=It">Firma l'appello</a></li>
<li><a href="http://www.emergency.it/appello/adesioni.php?ln=It">Tra gli altri hanno aderito</a></li>
<li><a href="http://www.emergency.it/menu.php?A=002&SA=007&P=242&ln=It">Il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah</a></li>
<li><a href="http://www.emergency.it/menu.php?A=002&SA=007&P=146&ln=It&gal=03">Photogallery del Centro</a></li>
<li><a href="http://www.emergency.it/menu.php?A=002&SA=067&ln=It">Testimonianze </a></li>
</ul><div class="entrasito"><a href="http://www.emergency.it/index2.php">Entra nel sito di Emergency</a></div><i>da cui è tratto tutto questo post</i></div><br />
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</script>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-41580317198812724622010-04-10T16:06:00.001+02:002010-04-10T16:08:06.214+02:00Rubrica per la sinistra (o meglio, altra politica)Approfittiamo di questa <i><b>agenda</b> </i>per avviare<i> </i>una<i> <b>rubrica, </b></i>caso mai ci voleste inviare le riflessioni scritte che, ci giurerei, state annotando intante-i. E raccogliamo in questo modo l'invito di Vittorio, al quale va il nostro sentito grazie. <br />
<i><br />
</i><br />
<i>Care amiche e cari amici vi propongo queste riflessioni dopo i risultati elettorali nella speranza di attivare un utile confronto. Un abbraccio, Vittorio </i><br />
AGENDA PER LA SINISTRA<br />
La sera della vittoria in Puglia Niki Vendola si è rivolto al suo popolo confessando il proprio desiderio di avere qualche giorno di pausa per tornare tra i suoi libri, per leggere poesie, per ritrovare la poesia nella vita. Sarà un caso quello di essere uno dei pochi del centro-sinistra che il 29 sera ha potuto festeggiare, insieme a una moltitudine di giovani che lo acclamavano dopo averlo portato al successo?!<br />
Quanti sono i politici del centro-sinistra che si rivolgono ai propri elettori parlando della vita, delle speranze e delle sofferenze personali, dei libri che arricchiscono gli uomini, della poesia?<br />
Anche questa è una pista da percorrere per capire come Vendola abbia fatto il miracolo di battere prima D’Alema e poi i berlusconiani: un diverso approccio alla realtà, costruzione del consenso vivendo tra donne e uomini, esibendosi in tutta la propria vera identità. Umano, troppo umano…<br />
Interroghiamoci su quali siano stati nel tempo i punti di forza del centro-sinistra: da una parte gli aggregati sociali quali la classe operaia, i ceti medi, gli insegnanti, i nuovi tecnici, le femministe, i giovani, i braccianti. Dall’alta l’implicito orientamento dei movimenti no global, pacifisti, per la difesa dell’acqua pubblica, l’onda studentesca, i no tav, gli antinucleari, i comitati in difesa dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori; e ultimo nel tempo il movimento viola. (<a href="http://cantieresocialenapolidoc.blogspot.com/2010/04/rubrica-per-la-sinistra-o-meglio-altra.html">continua...</a>)redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1741493784360746880.post-21969417405801751712010-04-09T23:59:00.000+02:002010-04-09T23:59:37.831+02:00Vite clandestine<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/S7-i8Ci7oWI/AAAAAAAAFT4/OFTEuC7wra4/s1600/vite+clandestine.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://1.bp.blogspot.com/_aC7Pmgs4OG0/S7-i8Ci7oWI/AAAAAAAAFT4/OFTEuC7wra4/s640/vite+clandestine.png" width="451" /></a></div>redazionehttp://www.blogger.com/profile/17563536474352820449noreply@blogger.com0