giovedì 13 ottobre 2011

Colpiscimi

Non ho parole da un sacco di tempo
... e non ci sono parole.....

mercoledì 6 luglio 2011

Pezzettini

----Messaggio originale----
Da: andreamorniroli@libero.it
Data: 05/07/2011 19.21
A:
Ogg: pezzettino senza pretese

Ciao
ecco un pezzettino molto di pancia su domenica

Domenica ero alla manifestaziione No Tav in Val di Susa. Ci sono andato perchè penso che quella della valle non sia una questione solo di chi la abita ma di tutti e tutte quelle che in questo paese, in questi anni hanno mantenuto vive forme di democrazia dal basso, partecipate e libere, autonome da collusioni, collateralismi, carrierismi politici. Ci sono andato da operatore sociale che da anni lavora sui diritti degli utlimi e dei più fragili perchè penso che i diritti delle pesrone con cui provo a lavorare hanno qualche speranza in più di essere rispettati se la val di susa non verrà saccheggiata dagli istinti selvagi del profitto a cui gran parte della politica si genuflette e si vende. Ci sono andato da cooperatore sociale di una cooperativa sociale che aderisce a Legacoop, con orgoglio ma anche con la vergogna di sapere  che a spingere per le grandi opere ci sono anche le grandi cooperative della lega. Ci sono andato da non violento convinto e ci tornnerei da nonviolento convinto. ci sono andato per affetto a molte e molti che conosco e che in val dui Susa vivono e lottano.
Ci sono stato e ho partecipato al corteo autorizzato tra le migliaia di cittadine e cittadini che sono scesi fino alla centrale di Chiomonte guidati dagli amministratori e da uno striscione tenuto solo da biombi e bimbe con le magliette "meno trenoni più trenini". Il clima era quello dei grandi cortei di Genova, del Forum sociale di firenze, delle tante manifestazioni in difesa dei territori e contro la rapina dei beni pubblici. Un gran meticciato di facce, organizzazioni, appartenenze, culture ma senza nessun tentativo di apparire (se non per qualche eccsiivo piantatore di bandiere), di prendere la testa del corteo.Emozionante l'incrocio e l'intreccio con il corteo che saliva da Chiomonte. Bellissime tra i differenti verdi di abeti, pini e castagni le bandiere No tav.
Ad un certo punto, si arriva ad un bivio con una strada che sale. Un organizzatore invita tutti a proseguire verso il basso di stare nel percorso autorizzato. Molti, moltissimi non ascoltano e salgono verso la frazione di Ramat da cui parton i sentieri nei boschi che arrivano fino al cantiere recintato. Zona, quest'ultima che sarà poi uno dei luoghi dimaggior confronto tra manifestanti e poliziotti. Moltissimi salgono. Non vedo "neri". Vedo giovani, uomini e donne, ciclisti, anziani con barba, scarponi e facce da montanari. Salgono in un nuovo corteo. Sicuramente quattro o cinque mila persone. Con Chiara Sasso, Mary Pazzi, Marco Revelli e qualche altro stiamo un po' nell'indecisione e poi decidiamo di scendere verso la centrale. Quando arriviamo la testa del corteo già si è sciolta, ma moltissmi rimangono li, di fronte alle barriere che impediscono uno degli accessi al cantiere. Molti si mettono a mangiare qualcosa, altri si allungano lungo il torrente che passa, altri ancora occupano un'area picnic. Dall'altra parte del ponte centianaia di poliziotti in tenuta antisommossa ci guardano. Slogan, canti. Molti gridano "andate via"; "giù le mani dalla Val di Susa". Apparentemente calma. Ma man mano che passanio i minuti mi sembra di essere tornato nelle piazze tematiche di Genova segnate da una tensione latente, ma densa, che in qualche modo non ti fa rilassare. Si sentono da lontano e poi sempre più vicini i colpi dei lacrimogeni  che segnalano gli scontri negli altri punti dell'assedio al cantiere. Arriva la notizia che è stata ripresa la baita del presidio della Maddalena ma negli stessi momenti la gola inizia a bruciare per il fumo dei lacrimogeni che incomincia a velare l'aria nonostante gli scontri siano ancvora lontani. Passa il tempo, noi di qua i poliziotti di la. Non si sa bene che fare. Arriva Grillo a fare il suo comizio. Dice la  famosa frase sugli eroi. Ma non è quella a darmi fastidio, sono le sue modalità. Ma non è questo l'importante. Ad un certo punto partono un po' di azioni simboliche. Un ragazzo riesce a fare due passi dentro al cantiere e subito scappa. Dai prati dietro ai poliziotti si vedono spuntare, molto probabilmente passati dal torrente, tre ragazzi che sventolano le bandiere no tav. Ovazione del popolo al di qua delle barricate che per altro, dopo qualche istante, si mette a fare il tifo perchè i tre scappano inseguiti da decine di carabinieri (non so che fine abbiano fatto). Ad un certo punto appare una corda con la quale si imbraga la barriera esterna (una grata di ferro con il filo spinato) e si inizia a tirare, in tanti tirano: donne e uomini; montanari e ragazzi dei centri sociali. Ad un scerto punto parte della pria rete viene giù.....Applausi......ci si ferma li e poi dietro c'è una cancellata in verde di ferro che neanche viene toccata. A quel punto all'improvviso partono i lacrimogeni. Lanciati da cattivi. I primi sulle prime file gli altri più indietro di cento metri, così per qualche minuto tutti sono costretti a stare nel fumo. Tutti opiangono qualcuno sputa o vomita. Vnegono fuori limoni, gocce di plasil, fazzoletti, taniche di acqua e limone, occhialini da piscina, maschere da mare, alcune maschere antigas....proviamo  ariavvicinarci....altra pioggia di lacrimogeni....Ancora un tentativo, altra pioggia...E così via per più di un'ora. Alla fine la maggioranza dellle persone, quelle meno atrezzate se ne vanno. Le famiglie erano già andate via ai primi sentori di lacrimogeni. Mentre risalgo facendo il percorso del corteo al'indietro vedo arrivare un gruppo di ragazzi organizzati: caschi, maschere che scendono verso le barriere. Alcuni di loro parlano con forte accento piemontese, altri in dialetto.....Li vedo passare tra molti della valle, soprattutto anziani che li applaudono. "Meno pietre più persone" era uno degli slogan dei no tav in preparazione della manifestazione. La polizia ha fatto di tutto fin dall'inizio per mandar via le persone e arrivare al confronto fisico con chi era più attrezzato per resistere all'aggresione. Il progetto era chiaro: delegittimare, dividere, accusare, reprimere, sapendo che la gran parte dei mass media sarebbero stati complici e artefici della disinformazione, come regolarmente è avvenuto. Per fortuna i video stanno girando e la verità si può vedere facilmente su you tube e in rete. Per fortuna il movimento ha rivendicato. Per fortuna a tutti quelli che c'erano è stato chiaro chi era l'agressore e chi l'aggredito. Per fortuna il movimento ha detto che l'assedio al cantiere continuerà e per quel che mi riguarda cercherò di esserci il più possibile.



un video

domenica 3 luglio 2011

lunedì 27 giugno 2011

Valsusa

 
A TUTTE LE REALTA’ DEL PATTO NAZIONALE DI MUTUO SOCCORSO:

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE PER LA VALSUSA

L'azione militare volta ad installare in valle il primo cantiere per il TAV Torino-Lione è iniziata alle 4 del mattino di questo lunedì 27 Giugno con la chiusura al traffico dell'autostrada A32, destinata a diventare uno dei teatri dell'intervento di forza contro i Valsusini. Un numero spropositato di agenti delle varie armi, una dotazione eccezionale di mezzi hanno aggredito il Presidio della Maddalena di Chiomonte da 3 lati.
Nell'area era presente un migliaio di presidianti che si erano fermati per la notte dopo la grande fiaccolata popolare della domenica sera.
In 5 ore una troncatrice cingolata protetta da getti di idranti ha potuto aprire, nella delimitazione laterale delle carreggiate, un varco che intendono usare per far scendere mezzi e materiali utili ad allestire in terreni sottostanti il viadotto Clarea un simulacro di recinzione di cantiere: tanto basterebbe ad una complice UE per confermare il contributo di 670 milioni (che i nostri "piquattristi" non vedono l'ora di spartirsi)
Con l'uso di molti lacrimogeni i presidianti sono stati sospinti nei boschi e lì inseguiti con lanci ulteriori.
Intanto sulle statali della Valle di Susa si andavano radunando i manifestanti NO-TAV svegliati nelle loro case dai fuochi di artificio utilizzati per dare l'allarme. Un paio di concentramenti, per ora (Exilles, oltre Chiomonte e S. Ambrogio, in bassa valle), richiamano tutti ad iniziative di mobilitazione. Da Torino, dalla cintura, dalla Valsangone si sta convergendo in questi punti.

DALLA VALLE DI SUSA LANCIAMO UN APPELLO NAZIONALE AD UNA MOBILITAZIONE PACIFICA A SOSTEGNO DELLA RESISTENZA CONTRO IL TAV, IN TUTTE LE LOCALITA' IN CUI QUESTA SIA POSSIBILE.

Abbiamo bisogno del vostro aiuto: vi chiediamo per ora di manifestarci solidarietà ed appoggio dalle vostre realtà RESISTERE PER ESISTERE!

Continuate a seguire gli sviluppi sui nostri siti:
www.notavtorino.org 

"Il progetto Tav: un flop ad Alta Velocità" di Luca Mercalli su Il Fatto Quotidiano del 18 giugno 2011 (Proposto da Paola Clarizia)

Plebiscito Indignato


Presidio Permanente per il supporto all’attuazione del Piano dei rifiuti del ComuneIl Presidio autoconvocato e autorganizzato nasce dall’esigenza dei cittadini napoletani di dare il proprio contributo diretto alla soluzione del “problema rifiuti”, sia in questa fase di emergenza estrema,  sia in un’ottica di medio, lungo periodo.
Il presupposto da cui parte il Presidio, condiviso unanimemente al di là delle singole appartenenze politiche e/o partitiche, è quello di sostenere che la problematica napoletana dei rifiuti non debba mai più costituire  il campo di battaglia di lotte politiche cittadine e nazionali e di interessi non sempre legittimi, ma che venga affrontato per quello che è realmente oggi per la vita di ciascun cittadino ed imprenditore napoletano: IL PROBLEMA di cui bisogna trovare definitivamente la soluzione.
Le elezioni napoletane hanno chiaramente espresso l’opinione di un’ampia maggioranza sulla modalità di uscita da questa problematica: tocca adesso all’Amministrazione Comunale, ma anche a noi cittadini, agli imprenditori, ai commercianti, ecc… attivarsi e collaborare affinché quest’obiettivo venga raggiunto.
Il tempo della discussione e della scelta democratica è ormai alle nostre spalle: adesso è il tempo dell’azione.
Per questo, alla luce degli ultimi avvenimenti  e degli episodi di esasperazione e di intolleranza di parti sempre più numerose della popolazione, si è autocostituito il Presidio che opererà ad oltranza fino alla risoluzione del problema rifiuti.
Il Presidio opererà sul breve e medio periodo su diversi livelli.
A breve tempo:
pressione democratica sulle istituzioni locali e nazionali e sugli organi di stampa affinchè si verifichino tutte le condizioni per la leale collaborazione interistituzionale per l’attuazione del programma approvato con la prima delibera della nuova Giunta Comunale di Napoli;
supporto alle Amministrazioni deputate alla realizzazione del Programma di cui al punto precedente;
autoindividuazione ed autoadozione di “comportamenti virtuosi” atti a facilitare il superamento dell’attuale fase di emergenza e alla realizzazione in tempi brevi di una stabile ed efficace raccolta differenziata nell’ambito di una definitiva attivazione del complessivo ciclo integrato dei rifiuti. 
A medio tempo:
conseguire alte percentuali di raccolta differenziata, obiettivo ambizioso, ma non irrangiungibile. Ciò consentirà di recuperare l’autostima dei cittadini e di riscattare la negativa immagine che si è formata negli ultimi anni, recuperando la reputazione, a livello nazionale e internazionale, di una città capace di affrontare e superare civilmente ed orgogliosamente le proprie difficoltà.
Pertanto, nei prossimi giorni il Presidio farà azione continua e capillare, utilizzando tutti i mezzi a disposizione, di informazione e sensibilizzazione per:
diminuire sensibilmente il volume dei rifiuti (monouso, imballaggi, shopper, ecc…);
 trattenere in casa, nei negozi, nei luoghi di produzione e distribuzione, per un periodo da concordare con l’amministrazione comunale, i rifiuti non organici, con esclusione, quindi, di tutte le materie deperibili, che, una volta ridotte notevolmente di volume, potranno essere ritirate dall’amministrazione comunale con puntualità;
coinvolgere le unità di base, condominiali e associative (di categoria, cattoliche, ambientaliste, centri sociali, università, ecc…), per lo studio e l’assunzione di comportamenti virtuosi ed eventualmente, per organizzare collettivamente la consegna dei rifiuti differenziati direttamente presso le isole ecologiche;
promuovere e contribuire all’autorganizzazione di presidi di informazione, sensibilizzazione, nei quartieri, nelle piazze e nelle strade di Napoli, per l’attuazione partecipata di questi punti.
Le iniziative saranno condotte sempre nel rispetto delle leggi e con il coinvolgimento del massimo numero di cittadini possibile.
Sarà necessario che l’Amministrazione Comunale individui dei referenti  con cui il Presidio possa relazionarsi per il migliore svolgimento delle attività ed evitare sovrapposizioni ed incoerenze con gli indirizzi e con le azioni messe in campo dal Comune.

Napoli, li 23.06.11