sabato 12 luglio 2008

Apocalypse Now!

Scorre in Tv quella tragedia del Vietnam e mi domando con quale coscienza si può dir male del '68.

E' morto un ragazzo di Scampia, aveva 17 anni, stava montando il motore di un condizionatore, al quinto piano di un palazzo di Casalnuovo.

Questo ragazzo italiano doveva stare in obbligo formativo, o in diritto-dovere di formazione, e doveva avere la cinghia, il casco, le protezioni, e doveva avere una famiglia tranquilla, una casa decente, in un quartiere vivibile, e doveva avere dei servizi e dei soldi a disposizione, per costruire il suo e il nostro futuro. Dovevamo volergli bene.
Dobbiamo smetterla di pensare che nel Sud, in Campania, a Napoli, c'è la disoccupazione, non è vero, non c'è la disoccupazione, lo dice anche l'Istat: c'è la croce del lavoro, l'assoluta mancanza di rispetto per chi fatica, la speculazione dei caporali, dei padroncini, dei politici, su questa miseria, per quattro lire. Il lavoro è talmente una miseria che non c'è più nemmeno la sua disoccupazione. Più della metà della nostra popolazione in età da lavoro è allo sbando, soprattutto i giovani, soprattutto i ragazzi diplomati dei corsi professionali o delle maturità tecniche. Si arrangiano per vivere oggi ed evitano di pensare a cosa sarà domani, a come sarà domani. I nostri ragazzi al lavoro non chiedono e non sanno cosa chiedere, non esistono, non c'è per loro nemmeno un fazzolettino per asciugarsi il sudore degli scaffali, dei monitor e delle cuffiette o pulirsi le mani sporche di grasso, di colla, di polvere. Aule di formazione che non li formano, servizi per l'impiego che non li tutelano, sindacati che non li rappresentano, paghe da fame, tutti contro tutti, il presente e il futuro nelle mani di piccoli ignoranti, egoisti e pezzenti padroncini, o di holding della distribuzione e della comunicazione, schiacciati non dal "mercato" e dalla "globalizzazione" ma dalla miseria galleggiante del nostro "mercato" accattone. Questa è la nostra realtà, la loro realtà. Questa morte è un fatto in più per saperlo, per capirlo e per metterci mano. Ha fermato il traffico con il suo corpo finito, senza gridare "disoccupato" ed è la vera, solita, normale, silenziosa e unica nostra emergenza.

sv

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