martedì 5 febbraio 2008

Spazio pubblico.... virtuale

dal sito dell'Agenzia di stampa PRIMA

MICROSOFT, YAHOO E GOOGLE: LA RETE COME CAMPO DI CONQUISTA


(PRIMA) ROMA - Nei giorni scorsi Microsoft ha manifestato l’intenzione di acquisire Yahoo, il motore di ricerca più utilizzato su Internet dopo Google. La rete è dunque, ancora una volta, il campo di conquista dove si decideranno le sorti e le fortune dei colossi digitali nei prossimi anni. Come in qualsiasi altra grande corporation del settore industriale o finanziario, la dimensione d’impresa determina il livello di competitività di un’organizzazione e ne garantisce successo e stabilità. Pare definitivamente tramontata l’utopia libertaria e creativa dei “venditori di futuro” che, partendo da folgoranti intuizioni, raccoglievano capitali di ventura e disponibilità di investitori a scommettere sul futuro. Non c’è più l’enfasi di un tempo sulla nuova economia, sulle nuove potenzialità tecnologiche, su modi di comunicare in grado di cambiare addirittura i rapporti tra le persone e il loro stile di vita. È il realismo delle leggi di mercato che trionfa. Del resto, che Internet non fosse solo quel luogo aperto e libero, dove tutto è ancora possibile, era ormai evidente da tempo. I processi di concentrazione globalizzati, ancora una volta, ci mostrano che la tanta decantata orizzontalità del media è in realtà qualcosa che deve fare i conti con logiche di produttività e redditività che valgono anche per le imprese digitali. E allora, tutto è irrimediabilmente compromesso? Si tratta, forse, di riprendere la lezione di un noto studioso di società delle reti, Manuel Castells. Egli suggerisce di usare la rete almeno per difendere identità culturali collettive minacciate (conservando ambiente, culture locali, spirito e tradizioni comunitarie), confidando in tempi migliori per sviluppare identità progettuali, quando il network servirà davvero per innovare e contribuire al mutamento della società. Del resto anche Brecht, parlava dei tempi bui (in altri e più drammatici periodi, certo) e di come fosse inevitabile farci i conti. In attesa di tempi migliori. (PRIMA)



Data: 04/02/08 12:12
Autore: CAV

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