Munezzopoli e macerie umane. Una Proposta alle perle rimaste .
Caro Gigi, sono convinto sempre di più che le categorie epistemologiche del politico, dell’economico, del sociale non sono più sufficienti a dipanare e ad esprimere il reale, che sempre di più una componente affettiva, dolorosa e intima che concerne il residuo umanesimo che è in noi debba intervenire per raccontare e ricucire una speranza. Ho letto una tua prima pagina che mi sembra dire cose simili.
Si è sempre detto che la condizione civile, politica, economica, sociale di Napoli rappresenta bene tutti i mali di questo modello di sviluppo. Distruttivo, devastante, mercificante, disumanizzante.
Semplicemente perchè li amplifica e li intreccia. Sempre più caoticamente. Un sistema di potere fondato su collateralismi e complicità in tutti gli strati sociali. Fra ricatti, promesse e prebende. Pochissime eccezioni. Troppo poche per invertire la rotta, per far rinascere speranza .
Chi ci ha provato è stato sistematicamente messo da parte. Dal Rinascimento Napoletano a Munnezzopoli. E’ un declino inarrestabile. Un unico percorso che segue le linee direttirici del “pensiero unico” e trova strada facile laddove le società sono intrise di violenza e sistematica collusione tra imprenditori, politici e camorristi. Saviano ha quasi detto tutto. I Cittadini non sono esenti.
Le lotte per i beni comuni, per il reddito di cittadinanza , contro le nocività per la difesa della salute sono passate anche da Napoli e dalla Campania, ma la “ società civile” è troppo debole e un po’ collusa, sicuramente responsabile di non essersi indignata adeguatamente e non essersi autorganizzata sufficientemente. La sinistra sociale, mai nata. Gli intellettuali “ tutti a libro paga” dice la “Iervolino” per non finire capro espiatorio.
Oggi , forse, ci si prova. Ma è anche un pò tardi.
De Gennaro ha aperto tante buche dove oltre ai rifiuti potranno anche seppellire le poche resistenze sorte in questi anni. Prime le buche e poi tra 60 giorni la differenziata.
Lasciamoli soli, prendiamo un treno ( in 3à classe) e chiediamo asilo civile alla altre Regioni italiane . Capisco che non vogliano l’immondizia , ma almeno le donne e gli uomini di buona volontà feriti nell’amor proprio, dall’abbrutimento civile , dalla devastazione ambientale e sanitaria della propria terra. Si, un emigrazione forzata. Una Proposta vera, non simbolica. Fino a quando non si vergogneranno pubblicamente del male che hanno fatto. A me basterebbe anche solo questo.
Sempre che i dati scientifici sulle morti per tumore e sulle malformazioni sui nascituri non rivelassero cose ancor più drammatiche.
LASCIAMOLI SOLI . ( vi prego di raccogliere seriamente questa proposta)
Gennaro Ferrillo
Altro Modo Flegreo
Laboratorio flegreo per La Cittadinanza attiva.
Pozzuoli(NA)
mercoledì 23 gennaio 2008
Lasciamoli soli
Etichette:
cittadinanza sociale,
diritti,
solitudini,
spazio pubblico
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Caro Gennaro
RispondiEliminaNel merito condivido l'analisi e capisco il tuo stato d'animo, che a tratti credo ci stia attraversando tutte e tutti, ma confido che si tratti di "tratti" perchè tu da qui non dovresti muoverti ed io non ho nessuna intenzione di migrare nemmeno per protesta o provocatoriamente!
arrivederci al "cantiere"
susi