martedì 10 novembre 2009

Una legge del buon lavoro tra sottoccupazione e povertà

Il Testo unico della normativa della Regione Campania in materia di lavoro e formazione professionale e per la promozione della qualità del lavoro, approvato dal Consiglio regionale nel mese di ottobre, coglie aspetti centrali del mercato del lavoro regionale, quali la diffusione di massa della sottoccupazione e della cattiva occupazione e i fenomeni di emarginazione e di esclusione dal lavoro e dai diritti al lavoro e del lavoro di una ampia parte della popolazione, in particolare delle donne, della popolazione meno qualificata e scolarizzata, della popolazione giovane anche qualificata e scolarizzata.

L’analisi su cui gli indirizzi politici della legge si basano è corretta, così come quella che definisce il quadro delle tipologie di interventi che l’ente regionale è chiamato a realizzare, ferme restando le prerogative esclusive della legislazione nazionale in materia di lavoro che riguardano  in particolare le materie diritto del lavoro, previdenza sociale obbligatoria, ammortizzatori sociali, contratto collettivo di lavoro. Il valore sostanziale, e anche simbolico, assegnato negli indirizzi politici della legge alla qualità del lavoro è anch’esso corretto e importante. Essa andrebbe presentata e promossa per quello che è il suo obiettivo principale: come una legge sul “buon lavoro”.

La praticabilità delle politiche e dei funzionamenti che l’attuazione delle disposizioni contenute nel testo unico richiede appare invece incerta e discutibile, il che non significa che sia debole in sé, piuttosto che sia condizionata dal mantenere fermo e visibile il valore dell’indirizzo politico che si è inteso seguire. Il fatto che ci siano voluti ben 3 anni per approvare il testo, malgrado la completa convergenza che su esso hanno a suo tempo unitariamente espresso le parti sociali, è un segnale già preoccupante delle difficoltà di “mantenere il punto”. Anche il sorprendente silenzio, la scarsa informazione di stampa e l’assenza di dibattito seguiti all’approvazione della legge fanno temere che non sia considerato in pieno il patrimonio e il potenziale di risorse e di strumenti che la legge mette a disposizione del lavoro nella nostra regione. Continua...

sv

ps si può consultare il testo defintivo approvato  dal Consiglio Regionale con in evidenza i due emendamenti che modificano il disegno di legge presentato dalla Giunta. IL testo chiarisce ogni dubbio sulla questione delle stabilizzazioni che riguardano esclusivamente i lavoratori socialmente utili impiegati in attività realizate dalla Regione Campania.

1 commento:

  1. Sono stata davvero fortunata a non aver letto, a differenza di Susi, l’articolo di Savona sul Mattino. Non c’è giorno che non si legga sui giornali, o si ascolti in tv, qualcosa che ti fa ribollire il sangue e quando qualcuna te la puoi risparmiare riesci ad arrivare a sera meno avvilita. Capisco il furore di Susi e aggiungo che quando a sostenere simili idee è uno studioso che dimostra però di sapere molto poco di quello di cui sta parlando, ti cascano davvero le braccia. Continui il Prof. Savona ad occuparsi di sistemi monetari internazionali che forse (ma non so…) è meglio. A parte tutto (perché non vale neanche la pena di entrare nel merito, oltre quello che ha già detto Susi, di argomentazioni così grossolane) l’esemplificazione della sua idea col riferimento al pranzo gratis è veramente di pessimo gusto. A questo mi viene di aggiungere che un/a disoccupato/a, a cui non vengono date opportunità dignitose di lavoro, dovrebbe avere diritto in quanto persona non solo al pranzo, ma ad un reddito che gli consenta di mantenere se e la propria famiglia, di far studiare i propri figli, di fare scelte ragionevoli per il proprio futuro, senza dover cedere a nessun ricatto né del mercato né tantomeno dello Stato.

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