lunedì 2 novembre 2009

un mese dopo: povertà, reddito di cittadinanza, reti basse, DKm0, arcipelago napoli

Torniamo  dopo circa un mese di silenzio e questa volta non occasionalmente. Ci siamo incontrati per due volte nelle ultime settimane, in sei "fedelissime/i" per capire se e come portare avanti l'esperienza del cantiere sociale. D'accordo sul continuare, abbiamo individuato tre cose da fare nei prossimi mesi: un cantiere del tipo di quello di due anni fa, per chiamare tutti i circa 150 che vi parteciparono e che in gran parte sono tuttora in relazione con il cantiere, e per discutere in pubblico e apertamente sul tema della povertà.  Paola ed io stiamo lavorando da un paio di mesi per approfondire l'analisi sulle condizioni economiche della popolazione a Napoli e in Campania e sull'idea lanciata di recente da Gallino di discutere anche in Italia di basic income, del diritto universale e incondizionato a disporre di un reddito di base per vivere, un reddito di cittadinanza. Di reddito di cittadinanza si è parlato anche di recente sia in sedi accademiche che nel dibattito politico-istituzonale. L'argomento in Campania è nell'agenda politica e  se ne parla nella Delibera sulla finanziaria regionale 2010 approvata in questi giorni dalla giunta regionale. L'esperimento avviato con il reddito minimo a Napoli nel 2000- 2003 e la nuova sperimentazione avviata con la legge regionale n.2 del 2004, giunta al suo quarto anno di attivazione,  a nostro avviso permettono e richiedono una non più rinviabile decisione definitiva sulle modalità e sulle condizioni per strutturare stabilmente, a livello regionale, uno strumento tipo basic income. L'argomento trova infine proprio nella Campania un terreno di confronto ideale dal momento che qui si è sperimentato più che altrove e soprattutto che qui più che altrove le condizioni economiche della popolazione, generano tensioni e malessere, ispirano sfiducia e rassegnazione, suscitano una indignazione diffusa ma sopita, che senza politica resta impotente e stagnante.
Ma accanto alla ricerca e all'analisi politica e sociale, il cantiere vuole anche sostenere pratiche politiche significative di contrasto alla nondemocrazia, alla violenza, alla mortificazione e al maltrattamento di chi ha meno o di chi è diversa/o e non può nè difendersi e nè ribellarsi ai poteri forti e ai più forti. Su questa posizione vogliamo continuare a sviluppare e a sostenere campagne politiche e pratiche politiche, come la campagna sulle "Impronte", quella del "Mi dichiaro clandestino", del "Io curo non denuncio" e le tante altre significative che abbiamo portato avanti sul welfare, l'immigrazione, l'istruzione, l'inizio e la fine della vita, l'ambiente, i rifiuti, i beni comuni ecc...
E vogliamo anche portare avanti il lavoro sulle reti basse, sull'economia solidale, sui gruppi di acquisto e le esperienze di reciprocità. L'idea è di muovere esperienze concrete intorno ad un luogo nato da poco nel centro della città come laboratorio di rapporti veri e solidali. Il luogo è il Centro Interculturale Nanà e intorno a Nanà inizieremo ad attivare esperimenti di economia solidale.
Infine, per riprendere davvero con il blog e rimetterci dentro il circuito di informazione e documentazione del social network riassumiamo alcuni fatti che più ci hanno interessato e ci interessano, iniziati nell'ultimo mese e ... in divenire:

Il cidi prepara un incontro per mercoledi 11 novembre alle 16.30 presso il Cidi (Via Trinità degli Spagnoli,41) con l'introduzione di Michele Prospero, docente di Filosofia Politica presso l'Università "La Sapienza" di Roma. Il tema è "La democrazia bloccata. Perchè la sinistra perde".E mette meritoriamente in circolo una interessante documentazione che prepara al dibattito. La trovate qui.
La Regione Campania ha una legge regionale sul lavoro, il cui testo è qui, ne vorremmo discutere nel cantiere e vi proporremo presto alcuni approdonfimenti e un incontro ad hoc.
Interessante è anche il manifesto sul lavoro proposto dalla Libreria delle donne di Milano e pubblicato nella rivista Sottosopra. Si intitola "Immagina che il lavoro", non è disponibile sul web ma ne trovate resoconti qui. Anche su questo, magari intrecciando il discorso sulla legge regionale, vorremmo discutere nel cantiere.
Mi dichiaro clandestino è diventato un sito, collegato a Carta, il gruppo che avevamo aperto su Facebook può trasferirsi lì. Tra qualche giorno lo chiuderemo, ringraziando tutte e tutti i "clandestinanti" con un affettuoso arrivederci.
Democrazia Km0 sta preparando  i resoconti dell'incontro alle Piagge che pubblicheremo appena saranno pronti. E a proposito delle Piagge esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza a Don Alessandro.

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