Il precedente di Massimo Romano e la denuncia dei sindacati: «Una morte annunciata»
m.fr. http://www.unita.it/
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La morte dei ferrovieri investiti da un treno ha un triste precedente. Un incidente fotocopia avvenuto il 15 novembre 2006 sui binari della linea Roma - Fara Sabina nei pressi di Monterotondo. Allora ad essere investito fu Massimo Romano, ferroviere di Avellino, lavoratore della Salcef (ditta appaltatrice di Rete ferroviaria italiana).
«Anche lui fu travolto da un treno mentre era all'opera con un martello pneumatico - denunciano i sindacati con Mauro Evangelisti, Rls delle ferrovie di Roma - senza che vi fosse in atto la prevista organizzazione della protezione».
Suona allora quasi beffardo il comunicato delle Ferrovie dello Stato che, esprimendo «il più sentito e sincero cordoglio alle famiglie di Fortunato Calabrese e di Giuseppe Virgillito», assicura che «le inchieste, già avviate, accerteranno in tempi brevi l'esatta dinamica dell'accaduto». A distanza di due anni sull'incidente di Massimo Romano l'azienda non ha ancora fatto chiarezza», ricordano i sindacati.
I delegati alla sicurezza delle ferrovie mettono poi in risalto anche l'instaurazione da parte dei dirigenti di Fs di un clima di intimidazione verso i rappresentanti dei lavoratori, come dimostra la recente vicenda del Rls Dante De Angelis, licenziato a ferragosto per aver denunciato lo scarso controllo sulla manutenzione ai treni Eurostar. «Possiamo immaginare lo stato d'animo del delegato o dello stesso lavoratore che si dovesse trovare di fronte a situazioni di non ottemperanza alle normative sulla sicurezza: con quale percezione di tutela si metterebbe a denunciare un dirigente se la risposta potrebbe essere il licenziamento in tronco?». «La notizia di Catania - concludono i sindacati - si presenta come la cronaca di una morte annunciata a fronte delle nostre continue segnalazioni sulla scarsa sicurezza nelle attività di manutenzione nelle ferrovie italiane, frutto di una ormai cronica carenza di personale sugli impianti, e di una filosofia di gestione del servizio ferroviario che mette al primo posto la circolazione dei treni a danno delle attività di controllo e manutenzione».
I delegati alla sicurezza delle ferrovie mettono poi in risalto anche l'instaurazione da parte dei dirigenti di Fs di un clima di intimidazione verso i rappresentanti dei lavoratori, come dimostra la recente vicenda del Rls Dante De Angelis, licenziato a ferragosto per aver denunciato lo scarso controllo sulla manutenzione ai treni Eurostar. «Possiamo immaginare lo stato d'animo del delegato o dello stesso lavoratore che si dovesse trovare di fronte a situazioni di non ottemperanza alle normative sulla sicurezza: con quale percezione di tutela si metterebbe a denunciare un dirigente se la risposta potrebbe essere il licenziamento in tronco?». «La notizia di Catania - concludono i sindacati - si presenta come la cronaca di una morte annunciata a fronte delle nostre continue segnalazioni sulla scarsa sicurezza nelle attività di manutenzione nelle ferrovie italiane, frutto di una ormai cronica carenza di personale sugli impianti, e di una filosofia di gestione del servizio ferroviario che mette al primo posto la circolazione dei treni a danno delle attività di controllo e manutenzione».
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