mercoledì 6 agosto 2008

Accade a Padova

Grazie al solito Giampiero per questa bella notizia che speriamo possa riguardare presto anche la Napoli molto più triste di questi giorni

A tavola con i clandestini contro la «fabbrica della paura»
Redattoresociale
[Carta - 4 Agosto 2008]

Più di quattrocento persone hanno partecipato domenica 3 agosto alla cena di condivisione con le «categorie della paura» organizzata da ventitre associazioni di Padova, in Piazza delle Erbe. Un’occasione di convivialità nel «salotto buono» della città per chi «non accetta di vivere con paura il rapporto con gli altri, di dividere il mondo e la città in categorie: padovani e stranieri; regolari e clandestini; stanziali e nomadi». Di fronte al crescere di gesti di intolleranza e rifiuto e a «provvedimenti politici che non favoriscono la convivenza ma tendono a scaricare su alcune categorie, in genere i più poveri ed emarginati, le cause delle difficoltà che stanno aumentando per tutti», spiegano le associazioni, Padova si schiera contro la «fabbrica della paura".
«Riteniamo che questa città, questo mondo siano fatti di persone; che ogni persona ha i suoi problemi individuali, familiari, sociali; che i problemi stiano aumentando. Per tutti.–denunciano i promotori–Ma non crediamo che i più poveri siano la causa fondamentale di una crisi–economica, politica, morale – che è generale. Anzi è la crisi stessa che aumenta il numero di quelli che vengono messi ai margini della società: sempre più persone faticano – ogni giorno, tutti i giorni – per farcela. Rifiutiamo di considerare nostri nemici i più poveri: ma vorremmo – riconoscendoli come persone che hanno come tutti diritti e doveri – costruire con loro soluzioni e alternative, perché dalla crisi si possa progressivamente uscire. Tutti assieme. Noi pensiamo che clandestino sia una parola abusata. Una parola che non dice la verità». Don Albino Bizzotto, presidente e fondatore dei Beati costruttori di pace ha chiesto trenta secondi di silenzio per tutte le vittime dei «viaggi della speranza» in barcone o container, per le persone che hanno perso la vita alla ricerca di un futuro migliore per sé e per la propria famiglia.
L’iniziativa è promossa da Beati i costruttori di pace; Acs ; Donne in nero; Associazione per la Pace; Movimento Federalista Europeo, Comunità Palestinese Veneto; Al Quds; Opera Nomadi; Giuristi Democratici ; Padova Donne; Associazione Migranti (Acli-Caritas-Cgil-Cisl-Uil); Emigrati Extracomunitari; Nigeriani; Azione Cattolica; Centro Aiuto SS Trinità; Coordinamento Immigrati; Granello di Senape; Comunità Cattolica Nigeriana; Progetto Interfaccia; Columna; Ebene; Consulta Immigrati; Sinistra Democratica.

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