Il Parlamento Europeo riunito a Strasburgo il 10 Giugno 2008 con 336 sì, 220 no e 77 astenuti ha approvato la risoluzione sulla raccolta di impronte alle popolazioni nomadi.
Nel testo si mette in guardia il Governo italiano dalla violazione delle norme "antidiscriminazione".
Gli europarlamentari hanno approvato un emendamento al testo della risoluzione col quale si esortano le autorità italiane "ad astenersi dal procedere alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi i minori e dall'utilizzare le impronte digitali già raccolte in attesa dell'imminente valutazione delle misure previste annunciata dalla Commissione, in quanto questo costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione diretta fondata sulla razza e l'origine etnica".
La caccia alle streghe scatenata nel nostro Paese contro i migranti irregolari, ma soprattutto gli zingari, di origine Rom e Sinti - ai cui bambini si vorrebbero prendere le impronte digitali, quasi fossero potenziali criminali – non è la soluzione per governare la forte pressione migratoria, né tanto meno per dare maggiore sicurezza agli italiani, le cui preoccupazioni sono certo la tranquillità della propria famiglia, ma soprattutto la fragilità del proprio futuro.
La nostra azione è fortemente simbolica e si pone l’obiettivo di chiedere alle autorità nazionali e locali di rimuovere le condizioni di estrema emarginazione e miseria in cui versa gran parte delle Comunità Rom e Sinti presenti sul nostro territorio.
Riteniamo sbagliata la scelta di trattare l’immigrazione come un mero problema di ordine pubblico, come fa il Governo, essa è un fenomeno intrinseco alla moderna società che pone problemi non risolvibili con la chiusura delle frontiere, bensì con politiche di integrazione e di cittadinanza che riconoscano diritti e dignità alla condizione umana a prescindere dal paese d’origine.
NESSUN ESSERE UMANO E' ILLEGALE
La strada da percorrere non è quella di una maggiore repressione, ma al contrario quella di regolarizzare le condizioni di irregolarità .
Occorre rendere più accessibili i ricongiungimenti familiari e dare la possibilità a chi ha o cerca un’occupazione di regolarizzarsi.
Per quanto riguarda i Rom (molti dei quali hanno passaporto europeo e sono quindi difficilmente espellibili), oltre al rimuovere i ghetti dalle periferie delle città, va anche detto cosa si intende fare per queste 150 mila persone (tante sono in Italia) e quali strumenti di integrazione ed accoglienza si pensa di attuare, così come accade in tutti gli altri paesi europei.
Inoltre alle istituzioni Locali chiediamo di adoperarsi per rendere effettive scelte già delineate e mai rese operative, come l’approvazione di una legge regionale per i Rom e l’attuazione dei piani provinciali di piccoli campi attrezzati che consentano insediamenti dignitosi, tutela della salute pubblica, ed un impatto non invasivo sulle popolazioni residenti.
IL RAZZISMO CI RENDE INSICURI
Cgil Napoli – Uil Napoli - Cantieri Sociali- Arci-Nero e Non Solo-Comitato Pace e Disarmo Napoli-Comunità di base Cristiana del Cassano- Comunità Sri Lanka- Comunità Ivoriana- Comunità Cinesi-Comunità Senegalese- Comunità Palestinese- Comunità Bangladesh- Giuristi Democratici- Psichiatria Democratica- Scuola di Pace- Rete Lilliput- A3F- Nea- ex Canapificio- Chi rom e chi no – Udi Napoli – Gesco – Arci Napoli – Lega Coop Sociali – Rete Donne in Nero Napoli – Comitato Cittadino Con i Rom – Opera Nomadi – Less – Donne Ucraine – Associazione Priscilla – Associazione Quartieri Spagnoli – Cooperativa Sociale Dedalus- Donne nel Mondo-Uniti.
Nel testo si mette in guardia il Governo italiano dalla violazione delle norme "antidiscriminazione".
Gli europarlamentari hanno approvato un emendamento al testo della risoluzione col quale si esortano le autorità italiane "ad astenersi dal procedere alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi i minori e dall'utilizzare le impronte digitali già raccolte in attesa dell'imminente valutazione delle misure previste annunciata dalla Commissione, in quanto questo costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione diretta fondata sulla razza e l'origine etnica".
La caccia alle streghe scatenata nel nostro Paese contro i migranti irregolari, ma soprattutto gli zingari, di origine Rom e Sinti - ai cui bambini si vorrebbero prendere le impronte digitali, quasi fossero potenziali criminali – non è la soluzione per governare la forte pressione migratoria, né tanto meno per dare maggiore sicurezza agli italiani, le cui preoccupazioni sono certo la tranquillità della propria famiglia, ma soprattutto la fragilità del proprio futuro.
La nostra azione è fortemente simbolica e si pone l’obiettivo di chiedere alle autorità nazionali e locali di rimuovere le condizioni di estrema emarginazione e miseria in cui versa gran parte delle Comunità Rom e Sinti presenti sul nostro territorio.
Riteniamo sbagliata la scelta di trattare l’immigrazione come un mero problema di ordine pubblico, come fa il Governo, essa è un fenomeno intrinseco alla moderna società che pone problemi non risolvibili con la chiusura delle frontiere, bensì con politiche di integrazione e di cittadinanza che riconoscano diritti e dignità alla condizione umana a prescindere dal paese d’origine.
NESSUN ESSERE UMANO E' ILLEGALE
La strada da percorrere non è quella di una maggiore repressione, ma al contrario quella di regolarizzare le condizioni di irregolarità .
Occorre rendere più accessibili i ricongiungimenti familiari e dare la possibilità a chi ha o cerca un’occupazione di regolarizzarsi.
Per quanto riguarda i Rom (molti dei quali hanno passaporto europeo e sono quindi difficilmente espellibili), oltre al rimuovere i ghetti dalle periferie delle città, va anche detto cosa si intende fare per queste 150 mila persone (tante sono in Italia) e quali strumenti di integrazione ed accoglienza si pensa di attuare, così come accade in tutti gli altri paesi europei.
Inoltre alle istituzioni Locali chiediamo di adoperarsi per rendere effettive scelte già delineate e mai rese operative, come l’approvazione di una legge regionale per i Rom e l’attuazione dei piani provinciali di piccoli campi attrezzati che consentano insediamenti dignitosi, tutela della salute pubblica, ed un impatto non invasivo sulle popolazioni residenti.
IL RAZZISMO CI RENDE INSICURI
Cgil Napoli – Uil Napoli - Cantieri Sociali- Arci-Nero e Non Solo-Comitato Pace e Disarmo Napoli-Comunità di base Cristiana del Cassano- Comunità Sri Lanka- Comunità Ivoriana- Comunità Cinesi-Comunità Senegalese- Comunità Palestinese- Comunità Bangladesh- Giuristi Democratici- Psichiatria Democratica- Scuola di Pace- Rete Lilliput- A3F- Nea- ex Canapificio- Chi rom e chi no – Udi Napoli – Gesco – Arci Napoli – Lega Coop Sociali – Rete Donne in Nero Napoli – Comitato Cittadino Con i Rom – Opera Nomadi – Less – Donne Ucraine – Associazione Priscilla – Associazione Quartieri Spagnoli – Cooperativa Sociale Dedalus- Donne nel Mondo-Uniti.
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