martedì 8 luglio 2008

Dimissioni : di nuovo "involontarie" ?


C'è un appello (che riportiamo qui di seguito), ma forse c'è anche un abuso di potere:
qui c'è l'avviso solerte del ministero del lavoro
qui c'è il testo della legge entrata in vigore
a parte il cattivo gusto di eliminare l'intera procedura di invio telematico dei moduli di dimissioni non appena si ritiene entrata in vigore la soppressione dell'obbligo, mi domando e domando agli amici giuristi: non è vincolante l'emanazione delle norme attuatuative sul "libro unico del lavoro" che il ministero dovrà emanare?


segue l'appello su cui mi raccomando, aderite!!!


Per aderire scrivere all'indirizzo nolicenziamentimascherati@gmail.com
Per chi è interessato a dare una mano a raccogliere firme contattare questo indirizzo mail.Fate girare il più possibile

RACCOLTA DI FIRME A DIFESA DELLA LEGGE CONTRO I LICENZIAMENTI MASCHERATI DA DIMISSIONI

N.B. Questo Appello è lanciato dalle donne che hanno partecipato nell'aprile del 2007 alla Tavola Rotonda di presentazione della legge alla Camera dei Deputati: Titti Di Salvo (Presidenza Sinistra Democratica), Marisa Nicchi (Direttivo Sinistra Democratica); Morena Piccinini (segreteria confederale CGIL), Renata Polverini (segretario generale UGL), Marialina Marcucci (imprenditrice) Ritanna Armeni (giornalista), Giovanna Casadio (giornalista)

La legge 188 del 17 ottobre 2007 è una legge contro l'abuso di potere compiuto spesso nei confronti di giovani lavoratrici e lavoratori al momento dell'assunzione. È allora che capita che venga loro richiesto di firmare una lettere di dimissioni in bianco, cioè senza data. La data verrà messa successivamente, quando quella ragazza sarà incinta, o quel ragazzo avrà avuto un infortunio o una lunga malattia. Che questa pratica sia diffusa è confermato dai dati della Acli, dell'Isfol e da quelli degli uffici vertenze del sindacato. Dai dati emerge anche la conferma che le più colpite sono le donne in gravidanza. La ministra Prestigiacomo e la ministra Turco, nelle rispettive legislature hanno provato ad arginare il fenomeno con norme che si proponevano di accertare la veridicità delle dimissioni volontarie avvenute intorno a una gravidanza o a un matrimonio. Generosi tentativi che non prevenivano l'abuso di potere, davano solo una possibilità che questi abusi venissero corretti ex post e in ogni caso per iniziativa di una denuncia della persona vittima dell'abuso.La legge approvata nell'ottobre del 2007, al contrario, ha una funzione preventiva. Le dimissioni volontarie devono essere date soltanto su moduli numerati progressivamente che avendo una scadenza non possono essere compilati prima del loro utilizzo.Si tratta di una legge semplice ed efficace, priva di costi. Quando l'abbiamo presentata, abbiamo cercato il consenso delle donne di tutto il centro sinistra e del centro destra. Una apprezzamento che è venuto e con esso il voto favorevole di tutto il Parlamento quando a luglio alla Camera e a ottobre al Senato la legge è stata approvata. Confindustria all'epoca non era d'accordo, con le stesse motivazioni che oggi ripete Sacconi che già allora in Senato provò a bloccarla. L'ossessione del ministro per questa legge dunque arriva da lontano. Ma noi non staremo a guardare e già da oggi lanciamo un appello alle donne del sindacato, della politica, dell'informazione di costruire una grande iniziativa contro gli abusi di potere, per la dignità del lavoro, per la libertà delle donne.

Attendiamo le vostre firme per dare forza a questo appello

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