sabato 31 maggio 2008

Manifestazione del 1 giugno a Chiaiano


Manifestazione nazionale a Chiaiano

Domenica 1 giugno ci sarà nel pomeriggio a Chiaiano, con concentramento alla stazione della metropolitana, una manifestazione nazionale del Comitato Rifiuti Zero e del Coordinamento regionale rifiuti della Campania sull'emergenza sanitaria e democratica nella nostra regione

Dalla selva di Chiaiano, un appello ai movimenti.
Per la salute, per l´ambiente, per la democrazia, per la libertà di movimento!
Chiaiano dopo Pianura, Giugliano Serre, Acerra, Savignano... le lotte ambientali che hanno infiammato tante realtà della Campania non nascono, come racconta la disinformazione mainstream, dagli "egoismi del popolo del no". Queste insorgenze sono la risposta ad un esproprio di democrazia ultradecennale che, come avvenne per la lunga stagione affaristica del Commissariamento post-terremoto, ha consegnato i nostri territori alla speculazione economica e finanziaria, alle ecomafie e agli interessi più indecenti delle burocrazie politiche.

Le strategie della shock-economy campana hanno fatto della "categoria dell´emergenza" un dispositivo di comando e di profitto con cui ricattare continuamente le libertà collettive, censurare il dissenso e le concrete alternative possibili verso una indispensabile strategia Rifiuti-Zero che protegga l´ambiente e la salute collettiva, aprendo anche nuove opportunità lavorative.
Le istituzioni e quell´ampio ceto politico, che oggi strumentalizzano retoricamente "il bene collettivo", hanno lavorato per oltre 14 anni alla frantumazione di questo concetto e alla contrapposizione tra le comunità, oscurando l´esistenza di alternative concrete incentrate sul porta a porta, il riciclo, la riduzione degli imballaggi, il compostaggio e gli impianti a freddo.Continua...

1 commento:

  1. Oggi a Chiaiano

    con tutto il rispetto per chi l'ha scritto devo dire che la valangata di parole dell'appello per la manifestazione di domani mi risulta assai indigesta, così come i cappelli, i distinguo, le "denunce" e le "piattaforme" politiche che sono obbligata a sorbirmi in qualsiasi riunione sui rifiuti mi capiti di stare di questi tempi (poche in verità).
    nelle parole scritte e dette, se provassimo a differenziare l'umido (tutta l'analisi politica francamente inutile in questa fase che meriterebbe studio e riflessione dopo la batosta infittaci dall'italia che vota) dal secco, da una lettura asciutta e aderente ai fatti di quello che sta avvenendo, forse troveremmo, ciascuno di noi qualcosa da riciclare: il riconoscimento, l'ascolto, il sentirsi parte, la passione.
    Le ragioni della protesta per la differenziata subito, contro le buche e gli incendi industriali in cui far sparire una spazzatura che ci ritornerà in faccia, le può capire anche un bambino, ascoltarle anche un vecchio un po' sordo, accettarle un accanito mercante, un mutuato disperato, un cococo in scadenza. Ma più sento i richiami alla lotta su slogan e più vedo ridursi gli spazi per i bambini, i vecchi, i commercianti, i mutuati, i cococo, e figuriamoci dunque quelli per i poveri, gli emarginati, i diversi, le periferie urbane e sociali. Così come più vedo sventolare il radicalismo simbolico di rifiuti zero e più vedo crescere il numero di discariche e inceneritori che si materializzano nei progetti di chi nell'emergenza governa il futuro.
    Ci sarei venuta scalza di ottimismo, come il Pinuccio del video e di napul'è (a proposito si va gratis al suo concerto del 6 luglio se si porta plastica e altro da riciclare), se avessi avuto trent'anni di meno, ma anche con gli anni che ho, se avessi potuto accorgermi che anche i militanti senza milizia dei partiti dell'ex arcobaleno sono pieni di dubbi e non alzano la voce, che anche i disoccupati organizzati stanno pensando ad una lotta per il lavoro di tutti quelli che non ce l'hanno o ce ne hanno uno che fa schifo, e non solo al lavoro per loro, che nessuno di quelli che ci saranno ha veramente in testa l'idea che Viale sia andato in regione per fotterci (come pure ho dovuto sentire in una recente riunione), che a nessuno fa storcere il naso quello che sta facendo Napoli '99 nelle scuole, insomma che quello che si sta facendo è una partecipazione appassionatamente piena di semplici verità e di ragionevoli dubbi, di intelligenza collettiva e di rispetto per l'emozione e la paura che ciascuno di noi vive, una partecipazione come quella che ho sentito entrarmi in profondità nella pelle al presidio di Taverna del Re quella sera ormai lontana di marzo, quando Mimmo raccontava, quasi da poeta: Ho paura!! Ciò detto, a Chiaiano si va da testimoni convinti, anche di un cantiere di Napoli così com'è.
    susi

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