martedì 1 aprile 2008

Rifiuti. Ue prende tempo, decisione al 30 aprile o inizio giugno

Da Carta News, 31 marzo

Prende tempo, la Commissione europea, prima di decidere se deferire o meno l’Italia alla Corte europea di Giustizia per la situazione dei rifiuti a Napoli e in Campania. Secondo quanto dichiarato da fonti comunitarie “l’esame della documentazione inviata dall’Italia è finito, ma per poter prendere una decisione circostanziata c’è bisogno di tempo, per cui è da escludere che se ne parli all’inizio del mese di aprile”. “La prima data utile è il 30 aprile, oppure si passa direttamente all’inizio di giugno”, proseguono le fonti, osservando: “Non abbiamo ancora del tutto deciso, preferiamo aspettare per essere sicuri che la nostra decisione sia coerente con la legislazione sui rifiuti e con i casi precedenti. Per ora continuiamo a seguire la situazione”. Il 27 giugno scorso il commissario per l’Ambiente Stavros Dimas ha inviato all’Italia una ‘lettera di messa in mora’, prima tappa della procedura d’infrazione, seguita da un ‘parere motivato’ a fine gennaio. Per accelerare i tempi di azione del governo italiano, le autorità comunitarie hanno dato solo un mese, invece dei consueti due, per rispondere alle obiezioni mosse nel parere motivato. La risposta italiana è quindi giunta il 4 marzo e la Commissione deve ora decidere se deferire o meno l’Italia alla Corte europea di Giustizia. La situazione di inadempienza denunciata riguarda gli articoli 4 e 5 della direttiva 2006/12/Ce sui rifiuti. Il primo prescrive che gli Stati membri “adottino le misure necessarie per assicurare che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente” e che si adottino “le misure necessarie per vietare l’abbandono, lo scarico e lo smaltimento incontrollato dei rifiuti”. L’articolo 5, invece, prevede che in ogni paese si adottino “le misure appropriate per la creazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento, che tenga conto delle tecnologie più perfezionate a disposizione che non comportino costi eccessivi”. Questa rete “deve consentire alla Comunità nel suo insieme di raggiungere l’autosufficienza in materia di smaltimento dei rifiuti”.

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