Gli Zapatisti e tutti gli altri
Pierluigi Sullo
[7 Gennaio 2009]
www.Carta.org
Il Capodanno era umido e nebbioso ma non molto freddo, nonostante i duemila abbondanti sul livello del mare. Oventic, Chiapas, Messico: era la fiesta dei partecipanti al «Primero Festival de la digna rabia», persone, moltissimi ragazzi, che provenivano da tutto il mondo, specialmente dal Messico e dall’America latina ma anche dagli Stati uniti e dall’Europa. Come al solito, decine di italiani, alla fine più di un centinaio. E insieme a loro, a far da spettatori a gruppi teatrali argentini e ad ascoltare le bande musicali indigene e a ballare sul campo di basket migliaia di bases de apoyo, gli indigeni zapatisti che vivono nei municipi autonomi organizzati in Caracoles e retti da Juntas de buen gobierno, forma di «democrazia radicale» [l’espressione è di Gustavo Esteva] che ha permesso agli indigeni ribelli di vivere meglio, grazie alla promozione di case di salute, di progetti sull’agricoltura, sulla comunicazione, di un sistema scolastico autonomo, di forme di giustizia auto-organizzate, pur resistendo a quindici anni di assedio militare e paramilitare, dopo l’insurrezione del primo gennaio 1994. Continua...
giovedì 8 gennaio 2009
Gli Zapatisti e tutti gli altri
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