Il welfare non è un lusso, si chiama così quell'insieme di rivendicazioni e di proteste, a volte disperate, che gli operatori sociali di napoli hanno dovuto attivare, unendo le forze, per scuotere il Comune, precipitato in una nuvola di insensibilità che si fa fatica a comprendere in una città come la nostra, e dalla quale non si sa come ripararsi. Sembra invece che il welfare debba essere proprio e volutamente un lusso, debba essere concepito proprio così, come traspare dalle intenzioni del Governo: un lusso affidato al benessere, all'attivismo, alla sussidiarietà a gratis, insomma alla carità, preferibilmente cristiana. Non abbiamo avuto ancora il piacere di leggere il Libro Verde "La vita buona nella società attiva” sul modello sociale italiano, elaborato dal Ministrero del Welfare. C'è però un interessante commento dal titolo "Arrangiatevi, è il welfare all’italiana" di Giovanni B. Sgritta sul sito-rivista "Il seme sotto la neve" che a dir poco preoccupa...
un grazie a Paola per la segnalazione
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