sabato 24 maggio 2008

Napoli sociale

Così il consiglio comunale cura le sue clientele

La Repubblica Napoli, p. 1-20; 24.05.2008

Giovanni Laino


I servizi sociali per la parte affidata alle associazioni e alle cooperative, in città danno lavoro, spesso precario, a tempo parziale e pagato con diversi mesi di ritardo, a circa quattromila persone. Una parte di loro sono giovani che dopo la formazione, spesso universitaria, si inseriscono così nel mercato. Molti sono madri e padri di famiglia con figli che da oltre dieci anni sopportano condizioni indecenti. Vi è poi una quota di persone con basse qualifiche che si sentono dei dipendenti in attesa di stabilizzazione e magari di un posto fisso.

Oltre al fatto noto che i servizi hanno comunque un ruolo residuale nelle politiche pubbliche, la grave crisi del settore dipende dal forte ritardo nei pagamenti. Solo negli ultimi mesi, il Comune ha cumulato un debito di circa trentacinque milioni di euro. Circa il quaranta per cento di questa cifra è stata anticipata dagli enti del terzo settore che hanno fatto debiti con le banche; l’altra quota è un credito che i lavoratori vantano con gli enti che in realtà coprono il Comune che non paga.

Non se ne può più con la precarietà di questi lavori. La qualità deve essere meglio garantita, controllata, anche selezionando fra servizi essenziali e ben fatti e progetti che forse non sono sostenibili o meritevoli di investimenti. Ma occorre rivedere i bilanci, i capitolati e soprattutto gestire correttamente i flussi finanziari.

In questi giorni il Consiglio Comunale, ha approvato un emendamento al piano sociale di zona presentato da due consiglieri dell’opposizione, con cui si impegna l’Amministrazione a realizzare la “possibilità” che 215 dei 306 operatori impegnati nell’assistenza materiale ai bambini disabili nelle scuole siano assorbiti e assunti da Napoli Sociale. Il servizio è attivo da circa dieci anni, in appalto a diversi soggetti che cambiando negli anni, con un costo annuale di oltre tre milioni di euro. Si tratta di operatori OSA (operatori socio assistenziali), che nei mesi dell’anno scolastico, lavorano coordinati da tre centrali cooperative che vengono pagate dal Comune dopo dieci e più mesi. Solo Gesco, fra i tre enti gestori riesce ad anticipare gli stipendi tutti i mesi. I lavoratori hanno fatto pressione, occupando più volte il Consiglio Comunale ed hanno ottenuto, con il sostegno di Rifondazione Comunista – che paventa la crisi della Giunta – e alcuni esponenti dell’opposizione, un impegno che dovrà essere concretizzato con scelte ancora tutte da ponderare. Un ruolo attivo è svolto da un sindacato autonomo che si batte per fare assumere i lavoratori dell’assistenza materiale disabili in Napoli Sociale. Continua...


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