domenica 27 aprile 2008

Socializzazione al lavoro per i ragazzi a Napoli


Socializzazione al lavoro per i ragazzi a Napoli


Giovanni Laino
Pubblicato su Napoli Monitor, Aprile 2008, n.14, pag. 7

A Napoli, sino alla fine degli anni Settanta, per i ragazzi vi erano migliaia di occasioni di formazione al lavoro: molte botteghe, tutti i bar e tanti altri esercizi commerciali facevano lavorare ragazzi e adolescenti più adulti, vittime del lavoro minorile, per insegnargli un mestiere o comunque fargli guadagnare qualche soldo, evitandogli così di restare in strada e nel degradante non far niente. Peppino Girella, il personaggio della novella Lo Schiaffo di Isabella De Filippo, è emblema di questa figura storica del proletariato precario napoletano. Ben poca consistenza invece hanno avuto le scuole professionali: gli oratori salesiani ben organizzati nelle regioni del nord, qui in città non sono mai decollati. La stessa scuola edile è risultata selettiva e poco includente. La formazione professionale è stata tradizionalmente un’area di cattivo uso della spesa pubblica, orientata con criteri sostanzialmente inefficaci. I corsi autofinanziati proposti dagli enti di formazione costituiscono una diversa nicchia di mercato che sostanzialmente non intercetta il target dei drop out.

Qualche istituzione tipo educandato ha prodotto esiti troppo limitati. E pensare che vi era la grande tradizione del serraglio, il mega istituto localizzato nell’Albergo dei poveri ove i ragazzini reclusi, anche se con metodi non proprio montessoriani, venivano addestrati al lavoro artigiano. Continua...

la foto: "Mode" di GdA

1 commento:

  1. politiche incatenate come quei lucchetti della foto, come le storie di vita degli adolescenti deprivati..
    Ma oggi con la deriva della sinistra e il risveglio delle destre si avrà ancora voglia di trovare le chiavi?

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