venerdì 18 aprile 2008

I forzati del desiderio

Noi, i forzati del desiderio (dal sito come don chisciotte)

DI UMBERTO GALIMBERTI
I Nuovi Vizi - Sette come quelli capitali, ma l’epoca moderna si e arricchita di altre patologie


Perché il consumismo è un vizio? Un vizio nuovo, perché sconosciuto alle generazioni che ci hanno preceduto. Non è forse vero che il consumo sollecita la produzione aiuta la crescita che tutti i paesi assumono come indicatore di benessere e si allarmano quando oscilla intorno allo zero?

Perché il consumismo è un vizio se è vero che mette alla porta di tutti una serie di scelte personali che un tempo erano riservate solo ai ricchi?
E cioè una varietà di alimenti che i nostri vecchi si sognavano, possibilità d’abbigliamento sconosciute alle generazioni precedenti, una serie infinita di elettrodomestici che riducono la fatica in casa regalando a chi ci vive, tempo libero per altre e più proficue attività?
Perché il consumismo è un vizio? Perché crea in noi una mentalità a tal punto nichilista da farci ritenere che solo adottando, in maniera metodica, e su ampia scala, il principio del consumo e della distruzione degli oggetti, possiamo garantirci identità, stato sociale , esercizio della libertà e benessere. Ma vediamo le cose più da vicino.

1. La circolarità produzione consumo. E’ noto che produzione e consumo sono due aspetti di un medesimo processo, dove decisivo è il carattere “circolare” del processo, nel senso che non solo si producono merci per soddisfare bisogni, ma si producono anche bisogni per garantire la continuità della produzione delle merci.
Là infatti dove la produzione non tollera interruzioni, le merci “hanno bisogno” di essere consumate, e se il bisogno non è spontaneo, se di queste merci non si sente il bisogno, occorrerà che questo bisogno si “prodotto”.
Continua...

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