mercoledì 12 marzo 2008

Lettere

Uno scambio di lettere tra il presidente della II municipalità e Giovanni Laino, che il nostro socio Giovanni ci autorizza a pubblicare (con necessari omissis riferiti a terzi che non desideriamo indicare).

Caro Presidente,
molto preoccupato della situazione, in relazione ai contenuti della Tua lettera dell’11 Marzo, comprendendo il moto che Ti anima Ti dico che non accolgo affatto la tua chiamata di correità, proprio NO!!!

Potrei dirti che da molti anni opero nello spazio pubblico per dare un contributo fattivo per migliorare lo stato delle cose, soprattutto nell'ambito delle politiche sociali nel centro urbano. Già collaboro per una associazione e sono componente di un comitato che si chiama “il welfare non è un lusso”, costituito a parrtire dalla necessità di reclamare verso il Comune e la Regione il rispetto dei diritti minimi degli enti che per loro lavorano.
Potrei ricordarti che sono stato coordinatore - nei lontani anni 1997 - 2000 - delle misure economico sociali del PIC Urban che, secondo diverse valutazioni (dalla Corte dei conti a diversi esponenti della comunità scientifica nazionale) è stato il migllior caso di politiche europee realizzate nel Comune di Napoli negli ultimi decenni.
Posso anche dirti che avvertendo la gravità della situazione dei rifiuti, pensando che i problemi si affrontano innanzitutto facendo ciascuno bene il proprio mestiere, ho assegnato sei anni fa una tesi di dottorato proprio sul commissariato per i rifiuti. Oltre alla dissertazione, approfondendo la spinosa questione, ho scritto poi tre articoli che sono in corso di pubblicazione in tre riviste e che, se vuoi, potrò farti avere. Nei testi cerco di fare una analisi delle cose e delle responsabilità, forse sono utili per evitare di poter dire che siamo tutti colpevoli!
(omissis.......).

Potrei ancora dirti che, non senza dubbi e assunzioni di responsabilità, ho contribuito all’elaborazione del programma della lista civica Decidiamo Insieme, che nel 2006 ha messo ben in evidenza una serie di mali. Ci siamo trovati in netta minoranza e buona parte dei napoletani ha ridato fiducia alla coalizione di cui sei stato un esponente rilevante, raccogliendo, come è scritto nel tuo CV ben 26790 voti.
Anche io penso che a Napoli non vi sia una società civile innocente e sufficientemente impegnata nel rispetto delle regole e dei diritti ma non ci sto proprio ad accogliere il richiamo di chi, negli ultimi quindici anni, ha fatto politica in città in modo del tutto compatibile e omogeneo con lo stile imposto dai dirigenti dei partiti.
Questa risposta è prova del riconoscimento di una sostanziale buona fede da parte Tua ma, per favore, stiamo attenti, soprattutto quando copriamo cariche istituzionali: anche la fiducia e la credibilità è un bene comune molto scarso !!
A Napoli – come in Italia – le responsabilità della classe pubblica sono molte e gravi. Apicali quelle del ceto politico. Si dovrà pure trovare una strada che tenga conto di questo, no ?
Auguri per la recentissima paternità: anche i politici impegnati nelle istituzioni hanno fatto
qualcosa di buono !!!

Un cordiale saluto,
Giovannni Laino

1 commento:

  1. Il Presidente creativamente indignato (vi abbiamo risparmiato benevolmente l'arcobaleno di colori che nel testo pitturano le sue parole incuranti della umana fatica di leggere) sembra racchiudere in sè e voler esprimere, lui solo, una polifonia a quattro voci: il basso rappresentante delle istituzioni, il baritono associazionista, il contralto della soggettività esistenziale e il soprano lanciato verso gli acuti del neomovimentismo postelettorale, per uno strazio che ondeggia tra una marmitta bucata che se l'ascolti ti soffoca, e la sveglia scordata della domenica, che come suona ti saltano i nervi.
    Sembra proprio un delirio, non solo di onnipitenza ma anche di quel "fai da Tè" multiforme e invasivo che si è sparso diffusamente nei vertici delle nostre istituzioni, utile ad affermare se stessi e ad avvilire precauzionalmente in chiunque qualsiasi volontà di "esserci".
    sv

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