giovedì 28 febbraio 2008

L’arte sociale figlia di un “dio minore”

Vi invio il documento conclusivo del Gruppo di lavoro Cultura e Welfare
del Comune di Roma diramato da Saverio Galeota che credo sia
responsabile di una commissione consiliare di Roma e quindi parte in causa .
Oltre a qualche intonazione apologetica, mi sembra che contenga qualche
spunto interessante.
E se ne facessimo oggetto di un cantiere o comunque di una iniziativa?

Nino Lisi

2 commenti:

  1. Penso che questa segnalazione sia molto interessante per due motivi.
    In primo luogo suggerisce di valorizzare, in ambito di politiche e prassi del welfare, l'aspetto artistico e di creazione come strumento di espressione e condivisione in una ottica esperienziale, e attiva; sarebbe molto interessante verificare le esperienze positive fatte in Campania e proporci una riflessione sulla possibilità di progetti, modelli, scambi buone prassi etc.
    In secondo luogo l'intervento di Nino Lisi mi autorizza a esprimere il mio interesse per quanto si manifesti realmente creativo, perché in genere è anche innovativo, cooperativo, trasparente, e viceversa. E spero che avremo modo di confrontarci anche su questo tema.

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  2. Anche a me la proposta piace e ho provato a immaginare una sezione dedicata del blog privata (non visibile a tutti) all'indirizzo http://arcnaartesociale.blogspot.com l'account da visitatore è vistacantierenapoli@gmail.com e la pw è vistacantiere. Per ulteriori sviluppi scrivete a cantierenapoli@gmail.com
    sv

    ps si può fare lo stesso per spazio pubblico e lavorare insieme, volendo. vado.

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