martedì 25 marzo 2008

Cantiere dell’altra politica

Il giorno è il 5 aprile, sabato. Si chiama «Cantiere dell’altra politica». L’idea è che un numero di persone compatibile con uno scambio effettivo – cento persone, quante ne contiene la sala nella nostra redazione – possa discutere, approfondire e possibilmente arrivare a proposte innovative su tre grandi aree tematiche: la democrazia, i beni comuni, i diritti [sociali e civili].
Il punto di partenza è che conosciamo ormai bene i termini della crisi della democrazia, dell’attacco ai diritti individuali e collettivi e dell’insopportabilità dell’economia della «crescita», che insomma il problema è noto: si tratta ora di cercare le soluzioni, Ossia: mettere insieme quel che la società civile sperimenta, nonché le proposizioni degli intellettuali più attenti a queste questioni, e di prospettare – in forma aperta – vie percorribili per la costruzione di un’altra politica [modi diversi della democrazia], coerente con una economia della «sobrietà» [o della decrescita], ovvero di un nuovo genere di «ben-essere» individuale e collettivo.
Si tratta dunque di organizzare di una giornata di confronto tra «persone informate dei fatti», che abbiamo immaginato in questo modo: una apertura brevissima che indichi questi obiettivi e, massima ambizione, che da questo incontro nasca qualcosa di permanente, riconoscibile e autorevole, che non «rappresenta» nessuno ma è in grado di intervenire su quel che avviene e di mettersi al servizio dei movimenti e delle comunità. Poi, il racconto, di Luis Hernandez Navarro [giornalista de La Jornada di Città del Messico], dell’«altra campagna» zapatista. Su ciascuna area tematica [a cui si dedicherà un’ora e mezza o due], una introduzione «di servizio» [che appunto proponga quel che di innovativo si è prodotto fin qui] e il lavoro di un organizzatore del dibattito, con il compito di trarne una sintesi: introduzione di una ventina di minuti, interventi di cinque, ripetibili, in una forma dialogica [e un numero relativamente piccolo aiuta]. I nomi dei relatori sono in discussione, ma abbiamo già interpellato Marco Revelli [la democrazia] e Riccardo Petrella [i beni comuni], che si sono detti disponibili.Continua...

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